03Ago 25
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In un’intervista di Riccardo Antoniucci sul Fatto Quotidiano, la storica israeliana Fania Oz-Salzberger ammette che a Gaza lo stato ebraico ha raggiunto un punto morale molto basso, ma attenderà l’opinione dei giuristi prima di “accogliere con dispiacere” l’uso della parola genocidio. Eppure, esiste una verità legale e una reale. Da quando in qua la verità legale è l’unica depositaria della storia? Tutto il mondo sa che l’occidente considera i Palestinesi ‘semiti di un Dio minore’. In questa nostra bolla democraticah siamo vincolati all’opinione dei giuristi per decidere quali parole usare? In futuro, gli esperti potranno anche raccontare che non è […]
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13Dic 24
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Sul Corriere del 29 Novembre, Liliana Segre sostiene la necessità di limitare l’uso della parola “genocidio” in base alle caratteristiche degli eventi che l’hanno coniata e forgiata. Il massacro a Gaza, scrive la Senatrice a vita, NON ha elementi riconducibili ai due “caratteri tipici” dei genocidi precedenti, quindi in quella circostanza l’uso della parola sarebbe da evitare. Secondo la Signora Segre, i genocidi subiti dagli Armeni, Ucraini, Ebrei, Rom, Sinti, Cambogiani e Tutsi rientrano in due caratteristiche: 1. pianificazione della eliminazione completa (anche solo nelle intenzioni) dell’etnia o del gruppo sociale oggetto della campagna genocidaria. 2. l’assenza di un rapporto […]
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17Ott 24
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E’ avvilente che qualsiasi condanna per i crimini di guerra commessi dai Gormiti venga strumentalmente ricondotta allo stigma dell’antigormitismo. E’ chiaro che distinguere Gorm, stato sovrano e democratico, dal suo principale gruppo etnico è obiettivamente difficile anche solo per una questione semantica, ma la narrazione contemporanea incoraggia l’equivoco, anzichè attenuarlo. Ho cercato una metafora per smascherare questo insopportabile inganno, ma è quasi impossibile trovarne una calzante senza appesantire il racconto. Per venirne a capo, ho rispolverato l’insiemistica. Uno stato sovrano denominato Z comprende quattro ipotetici
gruppi etnici: Z = {Gormiti (74%); Bruniti (18%); Cimiti (6%); Arrugginiti (2%)}. In un sistema […]
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14Ott 24
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La più bella citazione della serie tv “Trono di Spade” è di Ned Stark: «Quello che viene prima del “ma” non conta niente». Parafrasando il titolo di un libro di Primo Levi, quello che c’è a monte della congiunzione “ma” alla fine del ragionamento sarà il “sommerso”. Tutto ciò che sta a valle, il “salvato”. Il sottotitolo della rubrica “View” sul Financial Times del 5 Ottobre conferma in parte questa regola: «L’attacco di Hamas contro Israele è stato terribile, ma la risposta ha infiammato la regione». Il significato recondito è: ora basta! L’editoriale inizia con il giusto tributo agli orrori […]
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07Ott 24
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Il capolavoro Americano dopo il 1945 fu di rendere gli stati europei semi-colonie, senza mai farle sentire tali. Da quattro cani per strada ci trasformarono in cani a catena, senza mai picchiarci con il bastone, e anzi, premiandoci con sfiziosissimi ossi buchi. L’America stava all’Europa come il padre maccartista al figlio obbediente: «Tu sei libero, figlio mio. Ripeti!». «Io sono libero, papà» «Bravo! Eccoti una bici “Roma Sport” verde con contropedale». «E’ bellissima, papà, grazie!» «Prego, Franchino». Durante la guerra fredda, quando la cortina di ferro era solida, la catena era tuttavia lunga abbastanza da tollerare molta più libertà di […]
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01Mag 24
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Nel romanzo “Come il Mare” di Wilbur Smith, un rimorchiatore d’altura raccoglie l’SOS di un transatlantico arenato in Antartide. Il barometro in picchiata segnala che è in arrivo una tempesta che sfascerebbe la nave sugli scogli, con conseguenze tragiche per le persone a bordo. In condizioni atmosferiche proibitive, i soccorritori tappano una falla, attivano le pompe, e allacciano il cavo di traino, ma i tentativi per disincagliarla sono vani. Il capitano è quasi sul punto di abbandonarla al suo destino, ma decide di provare ancora a riavvolge il cavo. Con la visibilità ridotta a pochi metri, si accorge di aver […]
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07Gen 24
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La RETORICA in difesa dell’identità ebraica dura da circa trent’anni, ma forse ha fatto il suo tempo. La parola in maiuscolo sottolinea che questo articolo è contro la RETORICA, non contro l’identità ebraica, nè a favore di qualsiasi forma di odio. Nel 1947, Natalia Ginzburg bocciò per la casa editrice Einaudi la bozza di “Se questo è un uomo”, il capolavoro di Primo Levi. Era passato ancora troppo poco tempo dalla fine della seconda guerra mondiale, e nessuno, nemmeno la scrittrice di origine ebraica, era pronto a recepire le testimonianze sui campi di concentramento nazisti. L’olocausto rimase mediaticamente in ombra […]
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04Gen 24
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All’indomani dell’insurrezione Kazaka nel Gennaio 2022, un funzionario di quel Paese dichiarò: «Costringere il Kazakistan a scegliere tra la Russia e l’Occidente sarebbe una mossa molto dannosa. Noi non siamo il barone di Munchausen: non possiamo uscire da questa regione tirandoci per i capelli». Può Israele comportarsi come il barone Munchausen in un’area geografica dove, fino a cento anni fa, il novanta percento della popolazione era araba?
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09Nov 23
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Benjamin Netanyahu è messo di traverso come una lisca di pesce nella gola di Israele, e non c’è verso (o rutto) che tenga. «Mangia un pezzo di pane!» consigliava la mamma. «Bevi un bicchiere d’acqua!» sosteneva il papà. In realtà a Israele servirebbe un incarico istituzionale sufficientemente ambiguo come nel 2011 la Presidenza della Repubblica italiana. Con uno come Giorgio Napolitano nelle vicinanze, Netanyahu sarebbe già caduto. Purtroppo o per fortuna, quando è ora di cambiare marcia le democrazie sono meno efficaci delle dittature. Nei sistemi autoritari esiste l’uomo forte che cambia il corso della Storia con uno schiocco di […]
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05Nov 23
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Dove eravamo rimasti? Ah, si… la Russia è brutta e cattiva, non solo oggi, dopo quello che ha combinato in Ucraina, ma fino alla fine dell’eternità. Non faremo MAI più affari con Lei, e per essere certi di non essere indotti in tentazione, un’anima previdente ha danneggiato il gasdotto Nord Stream che trasportava in Europa il gas a buon mercato. Per sostituire il gas russo (Piano A), siamo andati in ginocchio dai nostri buoni amici arabi, Algeria e Qatar (Piano B). Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, nel suo discorso urbi et orbi di Venerdì 3 Novembre, ha lanciato l’appello […]
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