Criticare il governo dei Gormiti NON è antigormitismo

E’ avvilente che qualsiasi condanna per i crimini di guerra commessi dai Gormiti venga strumentalmente ricondotta allo stigma dell’antigormitismo. E’ chiaro che distinguere Gorm, stato sovrano e democratico, dal suo principale gruppo etnico è obiettivamente difficile anche solo per una questione semantica, ma la narrazione contemporanea incoraggia l’equivoco, anzichè attenuarlo. Ho cercato una metafora per smascherare questo insopportabile inganno, ma è quasi impossibile trovarne una calzante senza appesantire il racconto. Per venirne a capo, ho rispolverato l’insiemistica. Uno stato sovrano denominato Z comprende quattro ipotetici 
gruppi etnici: Z = {Gormiti (74%); Bruniti (18%); Cimiti (6%); Arrugginiti (2%)}. In un sistema […]

  

Il fiume carsico a valle di un “ma”

La più bella citazione della serie tv “Trono di Spade” è di Ned Stark: «Quello che viene prima del “ma” non conta niente». Parafrasando il titolo di un libro di Primo Levi, quello che c’è a monte della congiunzione “ma” alla fine del ragionamento sarà il “sommerso”. Tutto ciò che sta a valle, il “salvato”. Il sottotitolo della rubrica “View” sul Financial Times del 5 Ottobre conferma in parte questa regola: «L’attacco di Hamas contro Israele è stato terribile, ma la risposta ha infiammato la regione». Il significato recondito è: ora basta! L’editoriale inizia con il giusto tributo agli orrori […]

  

Il futuro del Toporagno

Il capolavoro Americano dopo il 1945 fu di rendere gli stati europei semi-colonie, senza mai farle sentire tali. Da quattro cani per strada ci trasformarono in cani a catena, senza mai picchiarci con il bastone, e anzi, premiandoci con sfiziosissimi ossi buchi. L’America stava all’Europa come il padre maccartista al figlio obbediente: «Tu sei libero, figlio mio. Ripeti!». «Io sono libero, papà» «Bravo! Eccoti una bici “Roma Sport” verde con contropedale». «E’ bellissima, papà, grazie!» «Prego, Franchino». Durante la guerra fredda, quando la cortina di ferro era solida, la catena era tuttavia lunga abbastanza da tollerare molta più libertà di […]

  

La zona grigia

Nel romanzo “Come il Mare” di Wilbur Smith, un rimorchiatore d’altura raccoglie l’SOS di un transatlantico arenato in Antartide. Il barometro in picchiata segnala che è in arrivo una tempesta che sfascerebbe la nave sugli scogli, con conseguenze tragiche per le persone a bordo. In condizioni atmosferiche proibitive, i soccorritori tappano una falla, attivano le pompe, e allacciano il cavo di traino, ma i tentativi per disincagliarla sono vani. Il capitano è quasi sul punto di abbandonarla al suo destino, ma decide di provare ancora a riavvolge il cavo. Con la visibilità ridotta a pochi metri, si accorge di aver […]

  

Contro qualsiasi forma di RETORICA

La RETORICA in difesa dell’identità ebraica dura da circa trent’anni, ma forse ha fatto il suo tempo. La parola in maiuscolo sottolinea che questo articolo è contro la RETORICA, non contro l’identità ebraica, nè a favore di qualsiasi forma di odio. Nel 1947, Natalia Ginzburg bocciò per la casa editrice Einaudi la bozza di “Se questo è un uomo”, il capolavoro di Primo Levi. Era passato ancora troppo poco tempo dalla fine della seconda guerra mondiale, e nessuno, nemmeno la scrittrice di origine ebraica, era pronto a recepire le testimonianze sui campi di concentramento nazisti. L’olocausto rimase mediaticamente in ombra […]

  

Israele Munchausen

All’indomani dell’insurrezione Kazaka nel Gennaio 2022, un funzionario di quel Paese dichiarò: «Costringere il Kazakistan a scegliere tra la Russia e l’Occidente sarebbe una mossa molto dannosa. Noi non siamo il barone di Munchausen: non possiamo uscire da questa regione tirandoci per i capelli». Può Israele comportarsi come il barone Munchausen in un’area geografica dove, fino a cento anni fa, il novanta percento della popolazione era araba?

  

Salto quantico da Netanyahu a Gheddafi passando da Giorgio Napolitano

Benjamin Netanyahu è messo di traverso come una lisca di pesce nella gola di Israele, e non c’è verso (o rutto) che tenga. «Mangia un pezzo di pane!» consigliava la mamma. «Bevi un bicchiere d’acqua!» sosteneva il papà. In realtà a Israele servirebbe un incarico istituzionale sufficientemente ambiguo come nel 2011 la Presidenza della Repubblica italiana. Con uno come Giorgio Napolitano nelle vicinanze, Netanyahu sarebbe già caduto. Purtroppo o per fortuna, quando è ora di cambiare marcia le democrazie sono meno efficaci delle dittature. Nei sistemi autoritari esiste l’uomo forte che cambia il corso della Storia con uno schiocco di […]

  

El sueño de la razón produce monstruos (Francisco Goya)

Dove eravamo rimasti? Ah, si… la Russia è brutta e cattiva, non solo oggi, dopo quello che ha combinato in Ucraina, ma fino alla fine dell’eternità. Non faremo MAI più affari con Lei, e per essere certi di non essere indotti in tentazione, un’anima previdente ha danneggiato il gasdotto Nord Stream che trasportava in Europa il gas a buon mercato. Per sostituire il gas russo (Piano A), siamo andati in ginocchio dai nostri buoni amici arabi, Algeria e Qatar (Piano B). Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, nel suo discorso urbi et orbi di Venerdì 3 Novembre, ha lanciato l’appello […]

  

La società erbivora e l’irresistibile sapore della carne

Noi occidentali ci sentiamo erbivori, ruminanti, amanti della pace, ma deleghiamo a eserciti molto carnivori il compito di difendere i nostri interessi. Allo stesso modo, non abbiamo mai smesso di vendere armi micidiali a cani e porci. La retorica dell’esistenza erbivora ci è sfuggita di mano, e abbiamo perso il rispetto del resto dell’umanità che ci considera insopportabili ipocriti. Qualche tempo fa Gideon Rachman, editorialista del Financial Times, ha scritto un articolo interessante su questo tema: le democrazie sono ipocrite, ma i regimi sono fabbriche di bugie. “Il caratteristico vizio occidentale è proclamare un ideale o una politica, per poi […]

  

Israele e dintorni

Perchè i media occidentali obbligano chi è tendenzialmente filoisraeliano come me a condividere le opinioni di odiosi regimi autoritari sulle responsabilità di quello che sta accadendo in Israele? Perchè dobbiamo guardare Al Jazeera per conoscere il numero dei morti dal 2008 fino all’attacco di Hamas del 7 Ottobre 2023? Morti israeliani: 308 Morti palestinesi: 6.407 Esiste una via di mezzo tra la folle rincorsa al “puro più puro che ti epura” del politicamente corretto, e il tentativo di raccontare la semplice verità, senza prenderci per i fondelli. E’ possibile difendere i valori occidentali, ma riconoscere che il nostro atteggiamento da […]

  

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