Dal Papa, agli antifascisti, fino a chi odia il presepe: San Francesco non era un hippy, né una scusa. Contro l’ideologizzazione della funzione della Fede

San Francesco non era un hippy. Esattamente come non lo era Cristo, che per un pelo non diventa una maglietta post-Woodstock. Essi non erano ciò che può far comodo. Erano ciò che erano. E così con questo valzer di mistificazioni, quest’epoca comprende, forse, la peggiore delle ideologizzazioni della funzione della Fede. Peggiore, forse, dei Patti Laternanensi, poi Craxi-Casaroli del 1984; peggiore, forse, delle Madonne a caso nei riti ‘ndranghetisti, o nel breviario di Totò Riina, mai pace all’anima sua. Una fu convenienza, l’altra demenza. Oggi, invece, lucidissima devianza. Alla storia non rimane la convenienza, troppo legata al momento; né la […]

  

Di Canio, Fedeli, Alfano, Renzi. Nell’epoca degli uomini piccoli, i fessi italiani di Prezzolini sono giganti, contro furbi e fintitonti

È l’epoca triste degli omini piccoli. Piccoli così, che calzano stivali piccolissimi e pretendono di scalare la vetta del futuro. La pecunia non profuma, non ha odore e tutti gli uomini hanno un prezzo. Ma gli omini sono sempre in saldo. La beffarda cedibilità, voluttuosità degli ominicchi di provincia, eternamente di provincia con la testa piccola, quelli con cui, a seconda dei casi, vorremmo assaltare l’Europa o il progresso  oppure con cui rappresentare un’idea di gruppo, una piccola comunità che si cementa ancora sulla sabbia dei nostri giorni, intorno al quale stringerci. Si corrompono tutti gli ominicchi, e si stravolge […]

  

Da Goro riparta la voglia di essere italiani, contro le élite che violentano i popoli

I fatti di Goro sono sintomo di un’Italia morente ma non ancora putrescente. Da non sottovalutare. Da non ridurre a capriccio di qualche italiano viziato che gioca a fare i moti del ’48, la ribellione, come il totalitarismo del bel pensiero vorrebbe far credere. Quella stessa che Renzi disconosce: “L’Italia che conosco li accoglie”. Presidente, sarebbe un onore non conoscerla, non averla mai conosciuta; lei e la sua banda governativa. Ci creda. I fatti di Goro non rappresentano un vizietto da borghesucci europei tanto ricchi quanto stupidi. Non sono l’alba dei morti viventi. Diventano una necessità, una reazione di popolo. […]

  

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