Evviva il capotreno, senza biglietto si scende. Scenda dal treno chi odia l’Italia.

Evviva il capotreno che ci ha ricordato che senza biglietto si scende dal treno. A scriverlo dieci anni fa, si rischiava d’esser presi per sciocchi bacucchi. Scriverlo oggi, invece, è perfettamente in linea col rincoglionimento generalizzato che infesta l’anima comune. Uno sentimentalismo armato a targhe alterne: si piange a comando e solo per certe disgrazie di questo Paese. E allora senza biglietto si scende, come dalla tratta Villamassargia-Cagliari. Fermate il mondo giullaresco dell’empatia, senza biglietto si scende. Chi l’avrebbe mai detto che un capotreno nel pieno e regolare svolgimento delle proprie funzioni potesse diventare un Masaniello dei giorni nostri? Dietro […]

  

In treno da Roma a Milano: in viaggio con la paura

A tre giorni dal sangue del Bataclan, spostarsi non è questione semplice. Riuscire a scindere la psicosi dal pericolo reale, non è questione semplice. Metti che a tre giorni dal sangue del Bataclan devi andare a Milano con un mezzo pubblico, che so un treno. Al terrore, certamente, non bisogna cedere nulla, neanche un metro; piegarsi su se stessi significherebbe offrire l’ennesimo assist ai disgraziati barbuti, soprattutto dopo che l’Europa si è sbattezzata, ha preso una botta in testa ed ha aperto le cosce al denaro, al pensiero unico, alla (dis)integrazione. E questo, gli uomini del califfo lo sanno, eccome se lo sanno. […]

  

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