di Elena Barassi

Una città avvolta dall’allure del vecchio mondo e delimitata da splendidi deserti a ovest e dal Golfo dell’Oman a est, Muscat è un sogno arabo disegnato da antichi souk, architetture medievali e paesaggi aspri e selvaggi. Ricca di patrimoni antichi di grande valore che offrono spunti inestimabili nella storia del Sultanato, catturata pure in capolavori letterari come Sinbad il marinaio e Le mille e una notte, la capitale dell’Oman va vissuta col passo lento della scoperta. L’approccio alla Moschea Grand Sultan Qaboos (l’unica che consente l’ingresso ai non musulmani in Medio Oriente), è da coup de foudre: un capolavoro architettonico che contiene uno dei lampadari più grandi del mondo, realizzato con oltre 600.000 cristalli Swarovski e un tappeto iraniano di dimensioni straordinarie intelaiato a mano in loco da 500 donne per 4 anni.

Ma pure la Royal Opera House, uno dei teatri dell’opera tecnicamente più avanzati al mondo, riserva ammirazione senza confini. Perfetta fusione di arte islamica, moghul, orientale ed europea, simbolo della volontà del Sultano Al Qaboos di unire l’Oriente e l’Occidente, è un capolavoro di architettura che ha visto sul palco artisti del calibro di Plácido Domingo, Andrea Bocelli e il soprano Renée Fleming. Sul filo della storia si sceglie Nizwa, la città santa degli Ibaditi, antica capitale e punto d’incontro delle piste dei carovanieri, in cui la drammatica silhouette del forte sorveglia, silenziosa, l’oasi di frondose palme da datteri che la circonda e la strada che si snoda nel Sumail fino all’interno del paese.

Un paese che è pure epicentro del Medio Oriente della mirra e dell’incenso, entrambi preziosi ingredienti estratti da piante che si trovano esclusivamente nella zona montuosa del Dhofar, da ricercare nei tanti souk (su tutti, imperdibile quello di Mutrah) che costellano l’area di Muscat dove tra gioielli beduini e pashmine di rara fattura, si esibiscono preziosi khanjar in argento e corno. Insieme al franchincenso più pregiato, l’ambra grigia e le Omani rock Rose, le rose più profumate al mondo, sono tra gli ingredienti clou delle inebrianti fragranze di Amouage, la gamma di profumi più preziosi al mondo, voluta dal sultano Qaboos Bin Said inizialmente come dono per le teste coronate del mondo che esprime la contemporaneità dell’Oman con collezioni immortali ed indimenticabili. Come lo è il nuovo volto di Muscat, con quell’allure elegante e moderna che si ritrova ad Al Mouj, un tempo solo una striscia di arido deserto e che oggi parla di lussuose ville con affaccio sulla laguna, ristoranti di tendenza e alcuni degli hotel più esclusivi come il Kempinski Hotel Muscat.

Vibra all’interno, prepotente, un intenso fascino mediorientale, intensificato dall’ampia hall in marmo bianco le cui vetrate a tutta altezza permettono una magnifica visuale sul mare. Dotato di un proprio concierge culinario, qui si passa dalla classica cucina mediorientale e occidentale del The Kitchen, alle interpretazioni moderne del cibo indiano al Bukhara, al vibrante cibo di strada tailandese al Soi Soi fino ad un’autentica Boulevard Tea House, dove sorseggiare i più pregiati tè. Gettate le spalle al resort e alla sabbia dorata su cui si affaccia, Al Mouj, sempre più indirizzo preferito di expat in cerca dell’autentica ospitalità omanita, riserva pure un campo da golf a dir poco spettacolare e sicuramente molto impegnativo, disegnato da Greg Norman.

All’interno, un par tre a 9 buche illuminato e un campo a 18 buche, di cui alcune scenograficamente disegnate a filo d’acqua, l’Al Mouj Golf è il sogno proibito di ogni golfista. Si vola a Muscat con Oman Air, pluripremiata compagnia di bandiera dell’Oman che offre lussuose cabine business class luminose e dai motivi che ricordano la sabbia del deserto per un’esperienza ai massimi livelli. In menù una cucina fusion oriente ed occidente, accompagnata da pregiate riserve. Senza dimenticare un assaggio del tè Karak, un tè forte a base di latte evaporato e spezie come il cardamomo, così che il rientro conservi ancora per un po’ la dolcezza e le emozioni che un viaggio a Muscat sa regalare.

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