A Milano gli scatti di Alessandro Bergamini e Save the Duck insieme per The Sumba Foundation
Il brand Save the Duck celebra il progetto Nothing Like Water in collaborazione con The Sumba Foundation attraverso una mostra fotografica con gli scatti dell’isola indonesiana di Sumba del fotografo Alessandro Bergamini
di Elena Barassi
L’accesso all’acqua potabile è un bene primario essenziale per la salute e il benessere umano, ma ancora oggi, purtroppo, molte comunità in tutto il mondo non possono contare su fonti d’acqua pulite. Per questo, nel 2023, Save The Duck ha dato vita al progetto Nothing Like Water, iniziando un’azione di bilanciamento idrico in collaborazione con The Sumba Foundation, NGO indonesiana attiva sul territorio dell’omonima isola, con l’obiettivo di condividere il privilegio dell’accesso a una risorsa preziosa come l’acqua. Partnership che il brand di outerwear e lifestyle 100% animal-free celebra con una mostra fotografica a Milano, in via Luca Beltrami, visitabile gratuitamente fino al 15 giugno. I 30 splendidi scatti che compongono la mostra sono stati realizzati dal fotografo Alessandro Bergamini: come la maggior parte delle fotografie che ha scattato in alcuni degli angoli più remoti del pianeta, catturano le meraviglie paesaggistiche dell’isola di Sumba e la genuinità e dignità delle popolazioni che lì risiedono, i gesti, gli sguardi e i sorrisi, quasi come se volesse far vivere anche a chi le guarda così da lontano il “rapporto silenzioso tra terre segrete e culture d’altri mondi” che ama immortalare. Finora, proprio a Sumba, grazie all’impegno concreto di Save The Duck nel bilanciare il consumo idrico legato alla produzione dei propri capi e dei materiali necessari per realizzarli, è stato possibile garantire l’accesso all’acqua potabile a 4216 persone e 37 villaggi. Grazie a questi strumenti, la popolazione di Sumba ha i mezzi per creare economie sostenibili e migliorare le proprie condizioni di vita e igienico-sanitarie. Con la diffusione sempre più capillare di una rete idrica potabile, donne e bambini non devono più impegnarsi a percorrere ogni giorno lunghe distanze per procacciare l’acqua per sé stessi e per le proprie famiglie, tornando così padroni ditempoed energia che possono essere impiegati in altre attività, come frequentare la scuola o iniziare microimprese, come la produzione di tessuti pregiati (gli ikat), che possono essere poi venduti al mercato o ai commercianti di tessuti. Ma non solo: la maggior presenza e diffusione di acqua potabile influisce positivamente e in maniera continua anche sul miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della popolazione, registrando un notevole decremento dei casi malaria.