L’Oman più selvaggio tra fiordi e pirati
Meta di pura natura
L’Oman più selvaggio tra fiordi e pirati
Di Camilla Rocca
Rocce a picco sul mare, calcare bianco che si fonde con un mare profondo, blu cobalto; insenature profonde che a volte “si svestono” su banchine di spiaggia bianche, per rivelare onde verdastre, è il Musandam. Tra la brezza, una pinna divertita di un delfino che accompagna il viaggio da Khasab, la capitale di questa enclave omanita che si protende nello stretto di Hormuz. Un tempo patria di pirati e commercianti senza scrupoli, oggi la penisola è meta di un turismo lento, agli albori, dove la popolazione locale è ben contenta di condividere i segreti della pesca con i rari turisti: si pesca il Sultan Fish con una semplice lenza. Mare e montagna, colori e meditazione, incenso e silenzio: questo quello che ci si può aspettare da un viaggio in queste terre poco conosciute, che, istintivamente, diventa un viaggio dell’anima.
A bordo di un dhow, l’imbarcazione tipica del territorio, il consiglio è di prenotare una crociera di uno o due giorni lungo la via dell’incenso descritta anche da Marco Polo, accompagnati da un moderno capitano e il suo khanjar, il pugnale a lama piegata che gli abitanti dell’Oman portano alla loro cinghia. Lo snorkeling e le immersioni nella Norvegia d’Oriente sono spesso accompagnate da una folta barriera corallina di pesci e piante di acacie che osservano austere il paesaggio circostante. Non perdete la visita di Kumzar, uno dei villaggi più lontani dalla capitale, con case blu come il mare che da secoli sostiene marinai e commercianti. Qui si parla una lingua unica, il kumzari, che mescola arabo, farsi, hindi, portoghese e inglese, frutto delle antiche rotte commerciali e culturali che hanno attraversato queste terre. Una lingua che, ancor oggi, è rimasta inalterata nei secoli, ma che racconta di una cultura cosmopolita.
Il viaggio nell’arcipelago
La penisola del Musandam è celebre per le sue falesie che si gettano a picco nelle acque turchesi dello stretto di Hormuz, da cui non è difficile trovare,di prima mattina, un via vai di pescatori che lavorano per il mercato nero iraniano, da cui rifornirsi di tabacco fresco in cambio di prodotti di tecnologia. D’altronde la vicinanza all’Iran è davvero risibile, motivo per cui questo arcipelago è sempre stato famoso per i commercianti senza scrupoli e i pirati. Questo angolo di Oman è separato dal resto del paese dall’Emirato di Sharjah, uno degli Emirati Arabi Uniti, un’enclave a lungo contesa con i persiani, strappata solo con l’aiuto degli inglesi ai portoghesi.
Il fascino di Telegraph Island e Seebi Island è irresistibile per chi cerca relax e avventura. La prima, famosa per le sue acque limpide, è un luogo perfetto per lo snorkeling, mentre Seebi Island offre immersioni indimenticabili tra pesci colorati e coralli vivaci. Non lontano, Hamra Island si rivela una gemma nascosta, dove godersi la tranquillità e scoprire una natura ancora intatta. Per un’esperienza davvero esclusiva, il Six Senses Zighy Bay offre un rifugio di lusso in una baia appartata nella parte più a sud della penisola. Qui si può nuotare tra le tartarughe, esplorare i fondali cristallini facendo snorkeling e vivere l’emozione del parasailing con viste mozzafiato sulla costa e sulle montagne circostanti.
Non solo mare: la zip line più alta del mondo e il Jabal al Harim
Chi ama l’avventura troverà nel Musandam la zipline più alta al mondo, che a 1800 metri d’altitudine regala emozioni uniche e panorami spettacolari, avendo la sensazione di volare sul golfo di Khasab. A piedi o in fuoristrada, il Jabal al Harim, che raggiunge oltre 2000 metri, permette di immergersi in un paesaggio montano di rara bellezza, con viste che spaziano su tutta la penisola. Il forte di Khasab, costruito dai portoghesi nel XVI secolo, racconta una storia di commerci e battaglie, raccontando lo spaccato storico del Paese, mentre le acque di Kwar Nadj invitano a rinfrescarsi in un torrente nascosto tra le montagne.
Il Musandam è accessibile via terra, mare o aria. Da Mascate, Oman Air garantisce voli regolari per Khasab, oppure è possibile scegliere il traghetto che collega la capitale con la penisola in circa sei ore. Per chi viaggia dagli Emirati Arabi, l’accesso via terra da Dubai è diretto e consente di ammirare i paesaggi desertici che gradualmente lasciano spazio alle montagne e ai fiordi. Questo angolo di Oman è una sintesi perfetta di natura selvaggia, tradizioni autentiche e avventure memorabili.
Per info: www.experienceoman.om