14Giu 13
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Da un lato l’oggettiva difficoltà a rimediare ai 131 miliardi di sofferenze scoperchiate dalla crisi, dall’altro la prospettiva che un’ulteriore parte dei circa 300mila bancari italiani sopravvissuti ai tagli degli ultimi anni, sia accompagnato alla pensione con sussidi pubblici. Si nasconde lo scontro in atto sul nuovo modello di banca post crisi, dietro al “cordiale” scambio di opinioni tra il presidente dell’Abi Antonio Patuelli (la lobby degli istituti di credito) e il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni, che con oltre 100mila iscritti è il primo sindacato di un settore che, sebbene abbia perso quasi completamente quella allure sociale scolpita nel […]
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16Mag 13
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AAA L’impresa Italia ha bisogno di denaro fresco dal sistema bancario, che però è già seduto su tonnellate di tritolo. Il riferimento è ai 64,3 miliardi di sofferenze nette, le lorde sono 131 miliardi, immagazzinati nei caveau e nelle casseforti degli istituti di credito del Paese: in sostanza ogni 100 euro prestati a famiglie e imprese 3,4 euro sono diventati instabili come bombe inesplose (3,4% il rapporto sofferenze nette-impieghi totali), contro il 3,2% di febbraio perchè sono sempre più numerosi i cittadini che non riescono a pagare le rate dei mutui e dei prestiti ricevuti dalle negli anni passati. Quando […]
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22Mar 13
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[photopress:Signor_Bonaventura_Ansa.JPG,full,centered] Vi ricordate il Signor Bonaventura che si ritrovava ricco, sotto la sua bombetta rossa, per l’immancabile colpo di fortuna? In attesa dell’improbabile intervento della Dea bendata, con cui Sergio Tofano animava le strisce del Corriere dei Piccoli, prova Borsa Italiana a vendere la bombola dell’ossigeno ai piccoli e medi imprenditori italiani schiacciati dalla crisi. Quelli – per intenderci – che rappresentano l’ossatura produttiva del nostro Paese, ma che sono stati lasciati senza respiro dal credit crunch: da tempo le banche non erogano quasi più credito al sistema industriale, perché strette dal cappio creato dall’esplosione delle sofferenze (ammontano già a 130 miliardi i prestiti che famiglie […]
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21Mar 13
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[photopress:patuelliansa.JPG,full,centered] L’Abi presenta l’agenda al nuovo governo. Sì, proprio quel governo che Pier Luigi Bersani (alias Gargamella per i grillini) vorrebbe presiedere. Il primo punto all’ordine del giorno, però, è già diventato realtà. Nessuna lobby o particolare pressione: sono i miracoli di «fine mandato». L’esecutivo di Mario Monti ormai è alle battute finali e così ha pensato bene di accogliere una richiesta che viene da tutte le categorie produttive (e non solo dalle banche): iniziare il saldo dei debiti della pubblica amministrazione. Per il 2013 sono stati reperiti 20 miliardi e altri 20 sono attesi l’anno prossimo. Con questa mossa […]
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11Mar 13
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[photopress:grillo3.JPG,full,centered] Il modo migliore per porgere la bombola d’ossigeno alle nostre imprese sull’orlo dell’arresto cardiaco a causa di 7 anni di crisi ininterrotta, è liberare le banche di buona parte del fardello delle sofferenze. Come? Creando una bad bank, in pratica una “discarica” dove chiudere buona parte delle sofferenze e degli incagli provocati dalla difficoltà di famiglie e imprese a restituire agli istituti di credito i mutui e i finanziamenti ricevuti negli anni scorsi. L’idea è di Mediobanca ed è contenuta nella consueta Wake up call ma – ed è questo il punto debole del progetto – le urne e […]
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18Feb 13
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[photopress:TAX.jpg,full,centered] I tagli delle tasse promessi dai partiti italiani nei loro programmi elettorali ammontano a circa 150-225 miliardi di euro. Questo il calcolo di Mediobanca Securities. La dura realtà è che contrariamente alle promesse, Imu, Irpef, Iva e Tares sono destinate ad aumentare dal luglio 2013, a causa degli aumenti precedentemente concordati – sottolinea però lo studio – e questo certo non andrà a favore della fiducia dei consumatori e della crescita. L’Irap potrebbe essere invece ridotta (e sarebbe positiva per le banche), ma una sua abolizione è irrealistica, poichè i suoi introiti sono pari al 2,5% del pil. Tagliare le […]
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22Nov 12
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Le banche italiane hanno prestato a famiglie e imprese 117 miliardi che rischiano di non vedere mai più: a settembre nella discarica delle sofferenze sono entrati altri 1,8 miliardi rispetto ad agosto e 15,6 miliardi nei dodici mesi, per un incremento annuo del 15,3 per cento. È una crescita senza sosta quella fotografata ieri dall’Abi di Giuseppe Mussari e rappresenta il secondo campanello d’allarme in pochi giorni dopo la convocazione in Bankitalia dei primi cinque gruppi del Paese avvenuta lunedì: i crediti di difficile riscossione sono ormai il 5,9% degli impieghi (5,1% un anno fa), in pratica ogni 100 euro […]
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