Madonna di Campiglio, mon Amour
Chiunque la frequenti da anni non può che notare come Madonna di Campiglio sia diventata sempre più interessante dal punto di vista sportivo. Non parliamo di chi, come me, si ricorda i tempi dello Stork, discoteca molto amata dai teen ager anni ‘80, del mitico Green a Campo Carlo Magno, dell’impareggiabile Bar dello Sportivo con i budini amari e i panini caldi formaggio e speck, della piscina Tre-3 con i suoi oblò giganti e, perfino dell’ultimo orso autoctono (oggi i nuovi esemplari sono stati importati nel Parco Naturale Adamello Brenta dalla Slovenia).
Le lunghe code per il Grostè sul doppio tronco della funivia gialla? Preistoria. La bidonvia di Pradalago? Era giurassica. Da anni gli impianti sono hi-tech e super veloci, con migliorie ogni anno. Bando quindi alla nostalgia. Oggi si scia decisamente meglio. La sera sulle piste non si vedono più le scintille causate dallo sfregamento con i sassi, e non si tolgono mai gli sci per passare da un versante all’altro inseguendo il sole in viso. E, dettaglio non da poco: si mangia anche meglio (panini del Bar dello Sportivo a parte, concedetemi un moto nostalgico). Avete voglia di un pasto gourmet in pista? C’è lo Chalet Fiat sullo Spinale, tanto per fare un esempio, in stile alpin chic e con una cucina davvero sfiziosa.
La Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena, 150 km di piste, è oggi la più estesa del Trentino e, grazie a un evoluto sistema di innevamento programmato, assicura neve fino ad aprile. Avete notato d’estate il nuovo laghetto sul Monte Spinale vicino al Rifugio Montagnoli?E’ un bacino di stoccaggio di acqua da utilizzare appositamente per gli impianti di innevamento: 200.000 m3 di H2O per imbiancare in pochi giorni tutte le piste del demanio sciistico di Campiglio. Ed è stato effettuato anche l’acquisto di 50 nuovi generatori in grado di produrre neve in minor tempo, limitando il consumo energetico. Sempre in tema, sono stati fatti importanti investimenti per installare caldaie a biomassa in quota e cannoni ad alta efficienza (compreso il nuovo gatto delle nevi sostenibile PistenBully 600 E+).
A Campiglio si scia da mattina a sera sempre con il sole in viso, se si segue il suo percorso, e anche la notte lungo il Canalone Miramonti, tappa di Coppa del Mondo di sci alpino. A disposizione trovate discese emozionanti che arrivano fino in centro, proprio nei pressi dei maggiori hotel. Le piste, tutte connesse sci ai piedi e percorribili con un’unica tessera, sono disegnate sui tre comprensori di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Folgarida-Marilleva. A collegare le prime due località in soli 16 minuti è la telecabina Pinzolo-Campiglio Express, che regala spettacolari viste sul Parco Naturale Adamello Brenta.
Il versante della 5 Laghi negli ultimi anni ha davvero cambiato look ed è stato molto valorizzato. Da non perdere la nera Pancugolo, così come il mitico Canalone Miramonti. A proposito: la “Start Haus” dello slalom di Coppa del Mondo di sci, all’inizio del Canalone Miramonti, è aperta a tutti coloro che vogliono provare l’ebrezza di iniziare la discesa dal cancelletto di partenza della gara mondiale.
Quattro gli snowpark, tra cui l’“Ursus Snow Park” al Grostè, considerato uno dei migliori cinque di tutte le Alpi. Novità 2017 è la pista di slittino che dal Monte Spinale attraversa i prati di malga Fevri fino alla partenza della seggiovia Spinale Due: 2.3 km di puro divertimento.
La neve qui è molto social: tutte le stazioni sono dotate di wi-fi veloce e gratuito e con il codice dello skipass, tramite il sito delle Funivie di Campiglio, si possono verificare i chilometri percorsi.
La sera, tra aperitivi e cene va in scena il lato glamour. Due i ristoranti dove brilla la stella Michelin: Il “Gallo Cedrone” (chef Sabino Fortunato) dell’Hotel Bertelli e il “Dolomieu” (chef Enrico Croatti) del DV Chalet Boutique Hotel. Piatti di alta cucina anche alla “Stube Hermitage”, al “Convivio”, ai “Due Pini”, al “Majestic Gourmet”, “Da Alfiero” e al “Mildas” di Giustino. Anche la prestigiosa guida “Gambero Rosso” premia Campiglio: protagonista nuovamente “Il Gallo Cedrone” che ha ricevuto il premio gambero Rosso 2015 per la Carta dei vini con la migliore proposta Trentodoc.
E da sapere: a una ventina di minuti di auto c’è uno dei villaggi più antichi della Val Rendena. Si chiama Caderzone Terme e ha la poesia dei borghi che sono rimasti fedeli alla propria natura fatta di stradine lastricate, fontane di pietra, portali in granito e leggende. Così si presenta il Borgo della Salute con le sue terme: ambienti antichi ristrutturati ad arte e trattamenti ispirati al mondo alpino. Alle virtù drenanti del fieno è dedicato un rituale che prevede scrub, impacco con crema al fieno e massaggio, mentre per nutrire c’è il burro di latte e per lenire l’arnica. Da provare, soprattutto dopo una giornata di sci.
Elena Pizzetti
@ElenaEpizzet