Israele: Acri e Nazareth mete gourmet
Non solo Tel Aviv e Gerusalemme. Chi pensa che i ristoranti più interessanti e buoni in Israele siano concentrati solo nelle città principali potrebbe restare sorpreso dalla Galilea e da due mete, relegate troppo spesso a gite giornaliere: Acri e Nazareth. Ad appena due ore di macchina dalla capitale, sono una piccola rivelazione per chi ama la cucina israeliana e mediorientale.
Acri
Il nome sfiora quasi la leggenda. Da qui sono passati davvero tutti: Marco Polo all’inizio del suo viaggio, Riccardo Cuor di Leone e Saladino, quando la città era contesa ai tempi dei crociati. E non si fatica a ritrovarsi emozionati tra le stradine della Città Vecchia, Patrimonio Unesco, dove il ciottolato della strada è rimasto quasi lo stesso e, tra gli edifici in pietra chiara, si aprono gli stessi caravanserragli che hanno accolto i viaggiatori occidentali del Medioevo, oggi trasformati in luoghi di ritrovo con negozi e ristorantini. Il cuore di Acri è rimasto a maggioranza musulmana e a testimonianza della sua storia, tra i vicoli si incastrano alla perfezione, chiesette, moschee ( c’è la grande moschea di Al Jazzar) e piccole sinagoghe. Difficile pensare al suo passato glorioso, oggi che è una città medio piccola di poco più di 50.000 abitanti. Spesso tagliata fuori dai soliti circuiti di viaggio, vale una sosta con almeno una notte, anche solo per passeggiare nella parte vecchia. Arrivate nel tardo pomeriggio e salite sui bastioni a godervi il tramonto in riva al mare, quando anche le famiglie escono per prendere fresco e i bambini giocano a pallone nelle piazzette, animate dai gatti.
A cena da Uri
L’esperienza da fare ad Acri, se amate la cucina, è una sola: Uri Buri Restaurant. Una vera istituzione, aperta da oltre 20 anni. Lo chef e patron Uri Jeremias, uomo accogliente e gioviale, dalla riconoscibilissima lunga barba bianca, è una vera autorità ad Acri e il guru riconosciuto della cucina di mare in Israele (anche il look aiuta). Chiedete di lui e se non c’è fatevi assistere dal team, bravo e professionale. Il ristorante, nonostante la fama e il pienone, resta semplice, sedie e tavoli in legno ma con vista sul porticciolo. Il menù non cede alle mode ma ancora le detta, scegliendo il meglio in fatto di pesce fresco locale e mediterraneo: provate i gamberetti ai carciofi insaporiti da burro e curcuma oppure il granchio in crema con alghe. La lista dei vini include alcune delle più buone produzioni kosher israeliane e persino nel dopo cena riserva delle sorprese: si scopre per esempio dell’esistenza di Jullius Craft Distillery, un brand di gin prodotto proprio in Galilea, che ora sta acquistando attenzione internazionale. Ma Uri non è solo un pioniere del gusto in Israele è anche un imprenditore che sta cambiando il volto di Acri. Infatti meno di cinque anni fa ha acquistato e recuperato due edifici, appartenuti all’allora governatore ottomano, e ha aperto il primo boutique hotel di Acri, l’Efendi. Interni eleganti, bel recupero degli affreschi, anche grazie alla collaborazione con un gruppo di giovani restauratrici italiane da Venezia, l’Efendi ha una terrazza davvero notevole dove prendere un buon calice di rosso locale, ammirando il mare e i tetti della Città Vecchia dall’alto. L’esempio di Uri è stato seguito, nell’autunno del 2016, dal piccolo e accogliente Arabesque, dello scrittore Evan Fallenberg, gestito dal giovane figlio Micha. Dal recupero di una antica casa del centro, ha tre stanze curate, dalle volte in pietra e ben disposte. Nella suite il bagno è stato ricavato da un antico passaggio crociato.
Nazareth
La città natale di Maria, è la classica meta mordi e fuggi. La Chiesa dell’Annunciazione attira ogni anno migliaia di pellegrini ma i più si fermano appena qualche ora. L’edificio non è bello, va detto, e mette un po’ in ombra il resto della città, relegata dai turisti di passaggio a una rapida passeggiata. Ma Nazareth è in realtà una delle mete gourmet più interessanti del paese. La città è a maggioranza musulmana ma ci vive anche una delle più ampie comunità arabo-cristiane di Israele.
Street food e case ottomane
Un giro foodie di Nazareth non può non iniziare dalla piazza della bella Chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione, in pietra chiara, piccola e raccolta. Proprio di fronte, per degli autentici falafel, andate da Abu Haani Jabali: minuscolo negozietto che offre da 50 anni deliziosi falafel fritti al momento e serviti dentro pite calde e croccanti. Dopo un giro al mercato andate per uno speziato thè o anche per un pranzo da Diwan El Saria. Tutti lo conoscono a Nazareth. Caffè, ristorante, pezzo di storia della città, fu aperto a fine Settecento. Le pareti sono tappezzate di oggetti d’antiquariato: lampade, caffettiere, piatti, teiere. Al centro del lungo bancone in muratura c’è il titolare, Abu Ashraf che accoglie tutti con un sorriso divertito. La sua specialità sono da sempre i katayef: fagottini dolci ripieni di formaggio di capra o di noci e cannella e imbevuti di sciroppo di zucchero. Sono il tipico snack di fine giornata durante il Ramadan ma lui li serve tutto l’anno. Alla sera sedetevi per cena al tavolo di uno degli ottimi ristoranti nel centro di Nazareth. Negli ultimi cinque anni l’apertura di numerosi locali ha cambiato i ritmi della città: ora nelle tranquille e silenziose stradine si vedono giovani e famiglie passeggiare fino a tardi. Alreda è uno dei più suggestivi e conosciuti indirizzi, in attività dal 2003. E’ in una antica residenza ottomana in pietra, proprio di fronte al complesso dell’Annunciazione. Alla luce delle candele, mentre ascoltate la musica della grande cantante egiziana Umm Kalthoum, di cui il proprietario è un ammiratore, potrete assaggiare piatti a base di ocra e le safiha, tipiche pizze ripiene di carne. Oppure mettere al centro del tavolo un bel piatto di taboulè e condividerlo con chi vi accompagna, sorseggiando del vino locale o della birra, come fanno gli altri ospiti, ai tavoli accanto. Per il dopocena, affacciatevi da SimSim, è un ostello ma ha anche un culture cafè, il Liwan, dove la sera suonano dal vivo. Qui si organizzano anche dei walking tour con guide locali che vi raccontano un volto inedito di Nazareth. A pochi passi, vi sentirete a casa da Michel House. Il signor Michel, amabile e istrionico patriarca di una numerosa famiglia, vi accoglie in questa bella struttura di una decina di stanze. Chiedete la piccola suite con splendido balconcino affacciato verso la Chiesa dell’Annunciazione e sui tetti di Nazareth. La colazione è una festa per gli occhi e per il palato, con oltre una ventina di piattini, alcuni preparati al momento da Michel, che adora trascorrere il tempo con gli ospiti. Chiedetegli il segreto del suo caffè al cardamomo, vi darà la giusta carica per una giornata di visite.
Info: www.goisrael.it
Alessandra Gesuelli @alegesuelli