VACANZE A MILANO
Sant’Ambrogio, non aspettiamo la sua festa per visitare la Basilica e i luoghi a lui dedicati
Di Stefano Passaquindici
e Chiara Valcepina
L’Italia è un po’ il Paese delle ricorrenze. In quella data cento spettacoli teatrali e cento libri su quell’evento, nonché, magari, anche una fiction; e in un’altra data via con un’altra serie di spettacoli e prodotti editoriali. È così, solo per fare due esempi, in occasione dell’8 marzo (Giornata internazionale della donna) e allo stesso modo il 7 e l’8 di dicembre, per Sant’Ambrogio e per l’Immacolata Concezione. Due feste care ai cattolici, ma alle quali anche chi non sia credente, si “attacca” volentieri (perché nei giorni della festa di Sant’Ambrogio i milanesi iniziano gli acquisti dei regali) e, proprio per citare Gesù: “Chi ha orecchie per intendere intenda”…
L’estate, però, chi ami Milano lo sa bene, ci offre davvero la possibilità di vivere il capoluogo lombardo con una calma che negli altri periodi dell’anno non si può avere. Quindi, non suoni strano il nostro invito a recarsi, proprio in agosto, in quella basilica che ospita i resti di Ambrogio (ci si scusi la confidenza), che (dietro all’altare maggiore) riposano in mezzo a San Protasio e San Gervasio, due fratelli milanesi che della Cristianità furono martiri.
Visitare in agosto la splendida Basilica milanese e gli altri luoghi vissuti da Sant’Ambrogio si rivela quindi un’occasione di svago ma anche di arricchimento culturale
Ambrogio fu un uomo stupendo, e dovrebbe essere amato in tutta Italia, non solo a Milano e non solo dai credenti. Il santo, sovente, viene rappresentato con le api, perché è Patrono degli apicultori. Speriamo sia di buon auspicio in questo periodo in cui la sopravvivenza delle api è a rischio e con loro numerose specie di verdure.
Ambrogio non avrebbe potuto essere eletto perché era ancora un catecumeno (non battezzato) e il Concilio di Nicea proibiva l’elezione di neofiti. Ma la “Vox populi”, a quei tempi, era considerata un chiaro segno da parte di Dio, e il popolo milanese voleva lui. Ambrogio fu battezzato il 30 novembre 374 e il 7 dicembre fu consacrato Vescovo. Si ricorda che Ambrogio, nominato Vescovo, iniziò a studiare le Scritture e gli Autori greci: Atanasio, Origene, Basilio… E su tutto ciò che apprendeva meditava. Che bello: la Meditazione, disciplina che oggi nessuno insegna più.
Il suo nome, Ambrogio, ha una derivazione floreale: l’Ambrosia (che nella Mitologia è cibo e bevanda degli Dèi).
Durante le vacanze, approfondite chi fu davvero Ambrogio; ne sia motivo affinché chi si occupi di politica ne tragga esperienza, coscienza e motivo per il proprio agire in futuro. Se i milanesi hanno una Chiesa propria, pur mantenendo la fedeltà a Roma, un motivo ci sarà.
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