Ai margini del Tavoliere, sul golfo più grande dell’Adriatico centro-meridionale, Manfredonia, il cui nome deriva da Manfredire di Sicilia, figlio naturale di Federico II, che la fondò a metà del XIII secolo per trasferirvi gli abitanti della vicina Sipontum, distrutta dalle incursioni dei Saraceni e da un terremoto, conserva quel fascino dei tempi passati e quell’allure genuina  ed autentica tipicamente pugliese. Lungo la piccola frazione di Siponto, proprio all’inizio del promontorio del Gargano, una lunghissima distesa di sabbia fine, chiara e dorata, ombreggiata da una scenografica pineta, si affaccia su un mare dalle mille nuances smeraldo. Luogo perfetto per trascorrere una lunga giornata estiva ma pure punto di partenza per scoprire, proprio alle spalle del litorale, il Parco di Siponto, un’interessante area archeologica che testimonia l’importanza raggiunta dall’antica città in epoca romana quando assunse il ruolo di uno dei principali porti della Regio II per poi divenire sede di una delle più importanti diocesi della regione. Da non perdere, all’interno,  l’installazione di Edoardo Tresoldi sulla Basilica di Santa Maria, una imponente scultura trasparente realizzata in rete metallica che instaura un dialogo inedito tra antico e contemporaneo ed il il Santuario, sorto vicino alla basilica paleocristiana, al cui interno si trova un’icona raffigurante la Madonna con Bambino che protegge i cittadini di Manfredonia fin dai tempi antichi.  Testimonianza del ricco passato della città, il Castello Svevo Angioino, dalla pianta quadrilatera, abbracciata da una cinta muraria che originariamente presentava cinque torri, affonda le radici nel XIII secolo, quando fu edificato per proteggere la città, ed è oggi un vero e proprio scrigno di storia con la ricca collezione del Museo archeologico dove si osservano le importanti Stele Daunie e diverse testimonianze dei villaggi neolitici del territorio. Inoltrandosi lungo le vie acciottolate del centro storico si ammirano signorili palazzi come quello di Delli Santi che accolse Ferdinando II, re di Sicilia, reduce della visita alla Grotta di San Michele, Palazzo Cessa che ospitò, nel 1723, Pietro Giannone in fuga da Napoli e pure Palazzo De Florio, una casa patrizia del XV secolo fatta costruire da ricchi mercanti sipontini. Bisogna raggiungere la zona di Via Maddalena, la più antica strada della città con affaccio sul mare, per respirare le autentiche atmosfere del passato. Un tempo ghetto degli ebrei, qui sorgeva pure il Palazzo della Zecca, voluta da re Manfredi ed oggi è un susseguirsi di vicoli, piazzette e palazzi ottocenteschi dove è ancora possibile vedere i pescatori intenti a riparare le matasse delle reti. Tappa imprescindibile, prima di gustare la ciambotta, il brodetto di pesce misto del golfo che è un’autentica delizia sipontina,   la Cattedrale, l’antico Duomo  dedicato a Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto risalente al XIV secolo che custodisce dal 1327  sacre reliquie, tra cui alcuni resti del corpo di San Lorenzo  Info: https://www.facebook.com/manfredoniaexperience

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