Pieve Aldina, una dimora toscana con allure francese
Nel cuore del Chianti apre la prima proprietà italiana de Les Domaines de Fontenille. E porta un tocco francese sulle scenografiche colline toscane
di Elena Barassi
Sulle colline di Radda in Chianti, Pieve Aldina è una lussuosa dimora che incarna l’anima della Toscana, aggiungendo sofisticati tocchi francesi. Prima proprietà italiana de Les Domaines de Fontenille, collezione di stilosi ed intimi hotels creata da Frédéric e Guillaume Foucher, visionari imprenditori nella moda e nell’arte contemporanea, il resort, nella collezione Relais&Chateaux, è un insieme armonioso di 4 edifici storici all’interno di un curatissimo giardino. Vigneti ed uliveti sono la perfetta scenografia di questa residenza diffusa che annovera
tra le dimore disegnate da magnifici portali, travature in legno e facciate in pietra che al tramonto assumono colorazioni bronzee, pure un edificio classificato patrimonio storico italiano, ed ex residenza estiva dei Vescovi di Siena. Oltre alla chiesa di Santa Maria Novella, risalente al X sec. d.C., uno dei maggiori esempi di architettura romanica della regione di Firenze. Nucleo centrale è La Pieve, il cui nome deriva da Aldina Ubaldini, a cui il marito, il conte di Piancaldoli, donò, nel 1043 la proprietà, restaurata oggi come tutti gli altri edifici, rispettando i colori tradizionali di azzurro, rosa e verdi che la adornano.
Ad alta scenografia, lo scalone in marmo che si apre, al primo piano, su alcune suite e su un ampio soggiorno, il cui soffitto è decorato con affreschi neoclassici. Delle 22 suite sparse tra le dimore e tutte diverse, i colori pastello, i morbidi lini e i pregiati cotoni sono un inno all’art de vivre francese con tocchi di design italiano a firma Gervasoni, dando vita ad una realtà armoniosa in equilibrio tra heritage e contemporaneità. Come nei dipinti del Rinascimento italiano in cui il paesaggio è contemplato attraverso una finestra, le suite si aprono da punti di vista straordinari sulla campagna toscana e sulla piscina incastonata tra gli ulivi.
Rigorosa impronta toscana per la cucina che, a Le Rondini, il ristorante principale, mette in scena un menù che ricorda i piatti della tradizione come i Pici con farina di farro, cinta senese e finocchietto selvatico o lo Spezzatino di agnello di montagna con funghi di bosco. All’Enoteca e annessa Tavola degli Ospiti, con il grande camino acceso e la cucina a vista, l’atmosfera diventa più intima ed informale. Il luogo perfetto per degustare una fetta di salame ai semi di finocchio o un assaggio di pecorino aromatizzato alle erbe, accompagnato da un bicchiere di Brunello di Montalcino.
Elena Barassi @elena_barassi