Alla scoperta del ramo di Lecco del lago di Como
di Matilde Depoli
Da Malgrate a Bellagio, come l’antica nobiltà milanese in villeggiatura, tra i paesi dei pescatori e le timide baie del triangolo lariano.
L’hotel più antico della costa est è sempre aperto, preserva la facciata ottocentesca ma veste ora un design moderno ispirato alla natura del lago e porta la montagna in camera e nelle aree comuni.
Malgrate è Il primo borgo medievale che s’incontra risalendo lungo la sponda occidentale del ramo lecchese del Lario. Il lungolago, sapientemente restaurato, regala un panorama sul capoluogo e sui Monti San Martino e Resegone. Da ogni punto di vista riecheggia, sospeso tra nuvole e onde, il saluto immortale della Promessa Lucia di manzoniana memoria in fuga da Pescarenico e dal famigerato Don Rodrigo.
Come allora, anche oggi la stessa cifra non replicabile che distingue tanta raccolta, celebre, affascinante Bellezza, che il Mondo osanna, risiede in un connubio perfetto.
Quello delle scoscese montagne che sembrano sorgere dalle acque, così ritrose da essere note solo agli abitanti che sono cresciuti tra loro, degli scuri abissi che si incuneano nelle rocce calcaree, formando profondi fiordi e calette punteggiate da paesini e campanili. Quello della vegetazione fittissima, che si trasforma man mano che degrada dalle cime alle rive del lago. Boschi di querce, faggi e castagni orlano i pascoli, dalle Grigne, che raggiungono la quota di 2.407 metri al Monte Serada, meglio noto come Resegone per la sua forma frastagliata come una sega (1.875 metri), irresistibili calamite per escursionisti ed hikers appassionati di alta quota.
Alle spalle di Malgrate, proteso sul piccolo borgo si erge il Monte Barro, affioramento calcareo dolomitico di 922 metri che, accanto ai boschi, distende al sole del lato sud prati coloratissimi in primavera, grazie alla fioritura delle orchidee.
Abbassando lo sguardo, ci si imbatte in uliveti e vigneti coltivati su ristretti terrazzamenti declivi con pazienza, forza delle mani e infinita cura per l’ambiente del territorio. Nella zona di Montevecchia, che gode di una posizione particolarmente mite, resistono piccole produzioni di vini raccolte nel marchio Terre lariane IGT. L’olivicoltore Fabio Festorazzi a Perledo è stato tra i primi negli anni ’70 a recuperare una manciata di ettari di territorio in abbandono e un frantoio del Seicento. A valle, incastonati tra le pareti a strapiombo che limitano la striscia della Provinciale e la battigia, giardini di azalee, rododendri e specie esotiche abbelliscono le scenografiche ville aristocratiche e i curatissimi borghi, tra cui Bellagio, la meta più famosa delle visite turistiche.
L’hotel più antico della costa est
In questo delicato equilibrio tra natura e architettura urbana si inserisce con garbo l’Hotel Promessi Sposi. Il legame indissolubile con l’ambiente circostante è cercato ed espresso dalla coppia, sia nella vita che nel progetto imprenditoriale, del General Manager Fabio Dadati e Sabrina Frigerio, Direttrice artistica dell’Hotel.
Dadati, imprenditore e figura politica dalla lunga carriera – è stato consigliere del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e presiede il Consorzio Albergatori Lecchesi nella valorizzazione del turismo culturale insieme a Confcommercio e Federalberghi – acquisisce il Promessi Sposi nel 2017, allora albergo a 3 stelle in cerca di ristrutturazione e rilancia il noto ristorante “da Giovannino”, inserito nella Guida Michelin del 1956. Con una visione coraggiosa, forte dell’acuta guida della moglie Sabrina Frigerio e del capitale di un imprenditore socio nella parte immobiliare, nel 2019 avvia un restyling radicale di quello che ad oggi il più antico hotel della sponda orientale del Lago. Durante la chiusura ha comunque mantenuto in attività Da Giovannino, trasferito nei fini spazi della pergola primo novecentesca della villa e reso un Bistrot a bordo lago, punto d’incontro anche dei lecchesi. Nel 2023, restituisce a Malgrate una Villa ottocentesca a 4 stelle lusso restaurata secondo i criteri di ecosostenibilità, efficienza energetica, funzionalità e preservazione del contesto naturale e architettonico di riferimento.
Con una vasta proposta di esperienze per scoprire il territorio di Lecco in base a desideri, inclinazioni e stagioni, l’Hotel presenta 69 camere, l’elegante ristorante da soli 20 coperti Lisander fine dining, il Bistrot Da Giovannino, il People Cocktail Bar & Café, la panoramica SPA con area trattamenti esclusiva del brand parmense Comfort Zone, la palestra con attrezzi Technogym, la terrazza panoramica – magnifica per osservare le sfumature che il tramonto dipinge sull’acqua o da riservare per eventi speciali – la luminosa sala meeting e il solarium. Compare a sorpresa, sulla via che conduce ai corridoi delle camere, il giardino ascendente, il vero pupillo dell’albergo. Dona grande armonia l’intreccio tra la flora selvatica del pendio e quella ordinata del giardino, visibile da tutti i piani che si affacciano verso l’interno del palazzo. Le piante autoctone e le erbe mediterranee che lo popolano fioriscono a rotazione 365 giorni: pini, elicriso, mirto, rosmarino, l’albero pagoda, il tupelo americano e un’infilata di ortensie bianche.
Al Promessi Sposi anche gli interni conducono la montagna dentro al design. Cromie e materiali rispecchiano i colori del bosco nei verdi oliva, muschio e pino, e le tonalità del lago nella pietra grigia. Si omaggia l’eccellenza italiana di Artemide e Tacchini per le luci e le sedute e si guarda alla tradizionale manifattura delle dimore nobiliari lecchesi nella scelta delle doghe strette di rovere termo trattate del pavimento a del bronzo per i banconi della Reception e del Bar e per il grande camino. I mestieri d’un tempo della zona, come pescatori, filandiere e scalpellini, sono evocati dai dettagli artigianali dell’arredo: reti ricamate in filo di ferro per tavoli, paraventi e lampadari firmati Luceplan, prezioso marmo verde Serpentino della Valmalenco per la piscina de “La Casa sull’Albero”, moderna struttura attigua che comparte la collina della proprietà con l’edificio storico.
Le esperienze nei dintorni
La luce boschiva naturale è compagna d’esperienze dentro e fuori l’hotel. Tra i vicoli medievali acciottolati e le ringhiere in ferro battuto di Malgrate si distinguono la cappella votiva dedicata ai morti di peste del 1630, che accoglie numerose ossa e i resti di un cavaliere, e i due palazzi Agudio, residenze dell’antica famiglia di industriali della seta di stampo illuminista. Una lapide attesta che ospitarono Giuseppe Parini, che, proprio qui, pare abbia composto Il Mattino, la prima parte del poema Il Giorno, che ironizza sullo stile di vita di un giovane nobile del ‘700 con chiaro intento pedagogico.
Sulla scia dell’aristocrazia milanese ed europea in villeggiatura, Taxi boat Malgrate offre navigazioni in eleganti barche in legno riscaldate, da due o quattro ore nel cuore del triangolo lariano a partire da 480 euro per massimo tre persone in convenzione con gli ospiti dell’Hotel Promessi Sposi . La sfilata delle ville e dei borghi variopinti inizia a Varenna con Villa Monastero. Tocca poi Lierna, nella frazione di Borgo Castello protesa su un promontorio, con le mura e le torri del castello ormai perduto dove era solita soggiornare la Regina dei Longobardi Teodolinda e dove fu tenuta invece prigioniera la Regina Adelaide di Borgogna, sposa dell’imperatore Ottone I e musa di Gioacchino Rossini nell’opera lirica omonima. Mandello, con le povere case colorate dei pescatori ammassate sulla spiaggia, svela la timida baia alberata di Pescallo, reame di Villa Serbelloni ora Rockfeller Foundation, e culmina all’approdo di Bellagio.
Qui, i giardini e la bianchissima, neoclassica Villa Melzi d’Eril suscitano meraviglia e senso d’orgoglio. Sono molte e rare le piante esotiche che compongono il patrimonio botanico sorto dal genio di Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi e Gran Cancelliere del Regno Italico dopo la caduta di Napoleone, tradotto in perfezione dagli architetti Giocondo Albertolli e Luigi Canonica e dal botanico Luigi Villoresi. Tra queste, svettano delle vere e proprie cattedrali vegetali: Sequoie, Pini di Montezuma, Aceri di varie specie e provenienze, un Canforo e l’incredibile albero Wedding Cake. Il rigore Neoclassico è tracciato nelle linee della dimora, nel viale di platani adornato da statue del Comolli, nelle vasche con fontane, nel chiosco moresco e nell’aranciera, ora museo. Ma il dèmone romantico scompiglia l’ordine di fine Settecento, fa capolino dalle macchie sgargianti di enormi azalee e rododendri, scherza con i riflessi delle infinite sfumature nel laghetto giapponese e nelle grotte a rocaille.
Le esperienze in hotel
Anche l’Hotel Promessi Sposi si pone come un veicolo della cultura lariana, abbracciando la natura mentre coinvolge i sensi, oltre i suoi confini. L’olfatto, in coppia con l’udito, s’inebria di bosco dentro e fuori le sue sale: nella SPA durante il rituale Rilassante – Tranquillity il corpo viene dolcemente trattato con l’olio Tranquillity di Comfort Zone a base di amaranto, cedro, rosa, sandalo, geranio, limone e vetiver, garanzia di rilassamento anche per pelli sensibili (25’ – 60 euro).
Le ricette del territorio visitate dal giovane Chef Alessio Limonta, alla guida dei due ristoranti, seducono il gusto attraverso i prodotti locali selezionati dagli artigiani del cibo. Al Lisander, il suo saluto si compone di pane e grissini di grani antichi tirati a mano con burro aromatizzato al fieno, fiori di sambuco e sale Maldon. Semplice e attento alla valorizzazione del puro gusto delle materie prime. Ne sono esempio il plateau di formaggi Casera, Taleggio ed Erborinato di capra della Valsassina dell’azienda Carozzi proposto Da Giovannino Bistro, il luccioperca – squisito crudo con guarnizione di lamponi – e il lavarello del lago su crema e croccante di porri con cavolo cappuccio, il risotto riso S. Massimo/ zucca/ lamponi/ burro affumicato/ liquirizia, accompagnati dal 100% Riesling Metodo Classico Extra Brut “Incrediboll” della cantina La Costa nel Parco del Curone e dall’impetuoso Rosso di Valtellina DOC di Arpepe, scelti dal sommelier Andrea Galbusera. Il Menu degustazione di 4 portate è a partire da 85€ per persona, vini esclusi.
La connessione visiva e tattile con il Verde si mantiene costante in ogni spazio. Nuotare nella preziosa piscina in Serpentino de “La Casa sull’Albero” significa immergersi nel cuore verde del colle o nei selvaggi orridi delle rocce del lago. Meditare o leggere nella Lake View Terrace room, gustare un piccante People Margarita del bartender Matteo Marzocchi, il cui segreto è una goccia di liquore Anchos verde messicano al peperone, e spalancare le finestre all’aria sottile del mattino da un balcone da cartolina cristallizza il “perfetto paradiso di sereno riposo” alla Mark Twain.
Una Camera Superior con cena per due persone al Lisander è a partire da 350 euro in bassa stagione.
Info: hotelpromessisposi.it