Così Roth non è caduto nella trappola di Flaubert

Che Madame Bovary sia un romanzo da tenere sempre a portata di giovani curiosi e intelligenti è un fatto assodato. Un capolavoro; un classico; un esempio di narrativa quasi inarrivabile. Se arrivi però a essere uno scrittore di successo, se arrivi a conquistare il plauso di platee immense di critici e lettori, però, il capolavoro di Flaubert potrebbe dimostrarsi una trappola pericolosa. Questa è la prima considerazione che maturo dopo aver chiuso l’ultima pagina di La mia vita di uomo di Philip Roth (che ho letto nell’ultima edizione dei Meridiani Mondadori con la traduzione di Norman Gobetti). Lo scrittore francese […]

  

Il nuovo Wodehouse è nato a Bari

Ci sarebbe bisogno di un nuovo Achille Campanile. Molto bisogno, a dire il vero. La letteratura vive una stagione non proprio di fiacca quanto di crisi esistenziale. Tanto che il modello vincente – in questo momento – pare essere l’autofiction (vedi solo per fare un esempio su tutti l’ultimo vincitore del Premio Strega Francesco Piccolo). In un momento simile bisognerebbe tornare almeno a sorridere (se non a ridere di gusto) attraverso le parole. Quindi avremmo tutti bisogno dell’aiuto di Ennio Flaiano, del già citato Campanile oppure di penne professionali ma non tanto ambiziose (o meglio presuntuose) come Guido da Verona. […]

  

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