Benvenuti agli Hunger Games

La “propaganda russa”, presunta causa della deriva occidentale, ricorda l’invidia del pene di qualche decennio fa: tutti ne parlano, nessuno l’ha vista. Non so se sia colpa della propaganda, ma molti di noi non sanno più conciliare il mito fondativo della civiltà occidentale (basato su libertà, fratellanza e uguaglianza) con le atrocità commesse, o sponsorizzate, al di là dei nostri confini. La cultura della cancellazione, l’insostenibilmente corretto, il pensiero positivo… sono l’effetto, non la causa, della disaffezione alle nostre contraddizioni. Non credo che la soluzione alla presunta propaganda russa sia la propaganda contraria. Qualche giorno fa, Federico Rampini ha ancora […]

  

Diario di un mitomane

Tanti anni fa a Risiko conquistai la Groenlandia, e mi trovai catapultato in un mondo fantastico, dove tutto era bianco. Proprio in quel periodo, in ambienti accademici occidentali era divampata la polemica a proposito dei cinquanta fantomatici vocaboli Inuit per descrive la parola “neve”. In realtà fu poi appurato che i vocaboli erano solo due: QANIK, neve nell’aria e APUT, neve in terra. Quando raggiunsi latitudine 80 Nord, lasciai il mio carro armato rosso per proseguire a piedi, e già in quella prima perlustrazione scampai per miracolo all’attacco di un orso, dopo averlo scambiato per APUT. Compresi subito che la […]

  

Allevamenti di bufale

In un’intervista sul Corriere a Jacopo Fo, figlio dell’attore comico e premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, ho trovato una frase ad alta concentrazione di bufale. «Mio nonno (ferroviere) è stato un militante del partito socialista. Durante il fascismo, nascondeva i documenti riguardanti i partigiani dentro i pannolini di mio padre. Ha aiutato molti ebrei a fuggire in Svizzera: li nascondeva dentro le casse dei treni, da lui condotti, che contenevano sabbia. Toglieva la sabbia e infilava dentro i poveretti». Ricapitoliamo. Il nonno di Jacopo nascondeva “documenti riguardanti i partigiani” nei pannoloni del figlio Dario. Peccato che nel 1943 […]

  

Discontinuità

Qualche giorno fa un inviato di guerra di una tv francese ha affermato di non aver mai visto orrori come quelli provocati dai russi in Ucraina. La sua testimonianza dovrebbe dimostrare che questo conflitto è peggiore di tutti gli altri, ma forse conferma solo qualcosa che sapevamo già: nelle guerre degli ultimi decenni in Paesi culturalmente remoti, i giornalisti avevano meno libertà di movimento, e il sangue che raccontavano era di un colore scuro e rappreso, come una testimonianza di seconda o terza mano. Paradossalmente, i rapitori e i tagliatori di teste in Siria e Iraq contribuirono a nascondere quello […]

  

Il pensiero positivo è il “genitore 1” del politicamente corretto

E’ sparita la parola depressione, intesa come crisi economica. In economia esistono solo più recessione, stagnazione e ripresa che dal 1990 in Italia si misura in frazioni di percentuali di crescita. Eppure, durante il lockdown per il covid eravamo entrati in un “double whammy” di crisi della domanda e dell’offerta, equivalente a una specie di D-Day inverso, coi nazisti che sbarcano in Inghilterra. Qualche tempo fa lessi una metafora figurata per dare l’idea delle dimensioni dello sbarco in Normandia: allineando prua contro poppa 6.483 navi lunghe 50 metri, la flotta alleata avrebbe coperto 320 km lineari, più o meno la […]

  

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