Basta con la nauseante retorica radical chic: l’uomo nero non è un santo, così come l’uomo bianco

Mi sono stufato di sentirmi sempre un po’ bastardo. Di andare a dormire la sera col pensiero di svegliarmi razzista. Di essere un bianco che “ha tutto” (ho una Fiat Punto intestata e sto in affitto, null’altro, se non una famiglia e tanto lavoro, tante grandi soddisfazioni, e molta stima), alla faccia di chi scappa e non ha niente. Che può aggiungere un posto a tavola ad ogni ora del giorno o della notte in cui arriva l’ospite; magari con l’intenzione di lasciarlo proprio il posto a tavola e mettersi a servire l’ospite, spacciando la cosa per grande ospitalità. Chi […]

  

Fiano, solo un morto di fama…

Chi muore di fama, chi di fame. In Italia si crepa comunque. Emanuele Fiano muore di fama; i precari, le partite Iva, i disoccupati, muoiono di fame. La realtà non esiste più. Quando ero piccolo, avevo tredici anni o giù di lì, ero iscritto ad Azione Giovani (si può dire o mi devo sentire più alieno di Vinny Ohh, il ragazzo statunitense che ha speso più di 50mila dollari in interventi per assomigliare ad un alieno inespressivo e senza sesso?), frequentavo con vero entusiasmo la vita militante dell’ex Fronte della Gioventù. Manifestazioni, volantini a scuola, musica alternativa. Pioggia, gazebi e […]

  

Opere d’arte, mostre, startup, concerti e festival. Empatia. Tutto per i migranti. Dall’Italia solo le sciocchezze non migrano mai

“E poi se ne vanno tutti!  Da qua se ne vanno tutti! Non te ne accorgi ma da qua, se ne vanno tutti!”, cantava Caparezza. Da qua se ne vanno tutti. Fuggono i cervelli per lavare piatti o per scoprire, guarda un po’, quella cellula misteriosa, ignota fin dai tempi delle iscrizioni nelle caverne, che permetterà di rianimare un cervello dopo un discorso di Gentiloni. Fuggono gli imprenditori per pagare meno tasse in Uk e spostare la sede fiscale dove la burocrazia è lieve, come in Olanda. Italiani, scattisti, ottosettembristi, maratoneti occasionali. Spaghetti, pizza e scarpe da running. Fuggono i […]

  

Totti. La semplice storia dell’uomo integro in un mondo di servi

Alla fine di queste parole capirete, forse, cosa intendo. Con le immagini. Provate per credere. È quasi l’una. Vicino a me ho qualche sorso di grappa in un piccolo bicchierino, che, per mia fortuna, così dicono i maggiori, ne conserva il profumo. Mi snoda i pensieri. Ricci come sono. Il lavoro che faccio, che ho scelto e che sceglierei nonostante tutto, mi ricorda di non andare mai lontano dalla realtà. Perché l’acqua è profonda, e si annega facilmente nella fantasia, con la speranza che qualcosa, in questo caos, si aggiusti. Solo perché prima di morire di silenzio, si vuole qualcosa […]

  

Almerigo Grilz, un condannato a morte dalla storia. Dalle radici del suo albero rinasce la memoria

“Uno nel momento in cui si trova in quelle circostanze, in mezzo alla battaglia, pensa che non gli potrà mai succedere di essere colpito; succederà ai soldati, ai guerriglieri che sono accanto a lui ma tu che sei in mezzo, sei lì per riportare, per vedere, per capire le situazioni non partecipe della battaglia, quindi non verrai colpito”. Poi la chitarra pizzicata di Sweet Home Alabama, per una volta, stonata, se ascoltata oggi. Il paradosso di chi, a trentanni, ignorava la sua fine e si trovava in televisione, in una rara apparizione – da Ambrogio Fogar su Jonathan, nel 1986 […]

  

Se inviate curriculum come un compitino da fare, ma la testa non si apre, non ha ragione Poletti, vi condanna a morte la storia

Io non vedo i giovani in piazza, io non li vedo. Io non sento il megafono gracchiare, il vociare del blocco. Non sento le urla. No. E allora? E allora, forse, non abbiamo toccato il fondo. Breve storia triste. Ho un curriculum di serie A. L’ho inviato centinaia di volte in due mesi. Neanche mi hanno risposto. Fine. Poletti non riscuote le mie più fresche simpatie. Personalmente lo stimo come potrei stimare uno che ti appiccica un chewing gum nei capelli. Eppure su quel che ha detto, c’è da “riflettere”. Non è un dissenso coatto con la morale comune, ma neanche una […]

  

Foibe: pretendiamo di integrare i migranti e le altre culture quando ancora schifiamo e ripudiamo la nostra?

Siamo tutti italiani. Coinquilini nella seconda casa al mare dell’Europa, ma pur sempre italiani, oltre la denominazione geografica. Non saremo certo italiani docg, ma almeno, e per adesso ancora, lo siamo. Dato che ormai la misurazione della nazionalità, da queste parti, si fa in nome del made in Italy, più che di un certo numero di valori e abitudini, di insegnamenti e memorie. Memorie. Il mezzo con cui si eterna la vita, uno dei 10 misuratori fondamentali del grado di civiltà di un Paese. Alzheimer. Siamo tutti italiani, anche oggi, 10 febbraio, Giorno del Ricordo, istituzione per legge, caposaldo della […]

  

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