Manfredonia fuori rotta
Tra mare e terra, uno scrigno di storia e cultura si adagia sul golfo di Manfredonia e regala un paesaggio scenografico e incontaminato. Nata sulle rovine dell’antica Siponto, Manfredonia è uno dei gioielli più belli del foggiano. Da scoprire lentamente. Oltre, ovviamente, al lungo litorale che alterna lunghe distese di sabbia a suggestive scogliere. Passeggiando lunghe le vie acciottolate del centro storico fondato da Manfredi, figlio del grande Federico II, svetta il Castello Svevo-Angioino-Aragonese, una possente costruzione quadrilatera, con torri e cortile a strapiombo sul mare, al cui interno è possibile scoprire numerosi reperti attestanti la vita dei Dauni, gli antichi abitanti del territorio. A poca distanza l’Abbazia di San Leonardo, costruita dai Templari e tappa importante della via Francigena del Sud, è impreziosita all’esterno da una serie di culture e bassorilievi significativi della mistica medievale. Un susseguirsi di palazzi nobiliari e casupole in pietra o in tufo creano un elegante contrasto che rende affascinante ogni scorcio del centro dove val la pena di visitare il Palazzo Comunale, la Chiesa di San Domenico e soprattutto un minuscolo gioiello gotico, la Chiesa di San Francesco. Nel Parco Archeologico di Siponto la Basilica di Santa Maria è un monumento unico nel suo genere per la variegata stratificazione di stili che vi si ritrova ma soprattutto per l’installazione contemporanea denominata “Dove l’arte ricostruisce il tempo” creata da un giovane artista milanese, Edoardo Tresoldi che, con la tecnica del ricamo su rete, ha ridato vita e bellezza alla più antica cattedrale paleocristiana. A Manfredonia si intrecciano costantemente passato e presente, disegnando tradizioni che rimangono scolpite nel tempo. Come quella della Cartapesta Di Matteo Trotta, padre falegname ebanista e madre magliaia. Matteo, nel suo laboratorio, situato in una delle vie storiche del centro Sipontino, non si limita alla lavorazione della cartapesta, ma si dedica anche alla scultura, alla pittura, alla scenografia, dando vita a maschere, statue e carri allegorici. Oppure le ceramiche Robustella, nate per iniziativa dell’artista Antonio Robustella che ancora giovanissimo, durante i suoi studi all’Accademia delle Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, decise di aprire un laboratorio di ceramica. La sua bottega, allestita presso il pittoresco cortile Marasco, uno dei più bei luoghi architettonici della città di Manfredonia, è divenuta negli anni meta privilegiata per ammirare l’ eterogeneità dei colori e delle forme, l’espressività e l’ originalità del suo linguaggio artistico. A Manfredonia poi è ancora viva la tradizione dei Maestri d’ascia grazie allo storico cantiere della famiglia Rucher che realizza imbarcazioni fatte interamente in legno. Tra i vari personaggi che hanno reso popolare Manfredonia non può mancare Lucio Dalla a cui la città ha dedicato il nuovo teatro comunale. Sul suo famoso il 45 giri di 4/3/1943 Lucio volle mettere in copertina Manfredonia, con una vista della città dal Faro del Molo di Ponente mentre compare spesso nelle sue canzoni il ricordo della città. Quella stessa città che gli aveva fatto raccontare, in “Due dita sotto il cielo”, dei primi viaggi in treno per spostarsi da Bologna a Manfredonia e che portava alla sua memoria tanto “le corse alle fontane”, ricordo indelebile delle sue permanenze in riva al golfo, quanto “le sdraio colorate e l’odore che fa il mare lungo il litorale, la gente sulle spiagge, il profumo sensuale della pelle sotto il sole, le lentiggini sul muso”. Info: https://www.facebook.com/manfredoniaexperience.