LA DOLCE VITA DI SORRENTO
di Elena Barassi
Affascina da sempre Sorrento, la perla della Penisola Sorrentina che, gettate le spalle al mare, è uno scrigno di tesori nascosti, di ripide viuzze che si intrecciano e su cui si affacciano palazzi nobiliari e luoghi di culto che celano, all’interno, ex voto che testimoniano la grande fede popolare di questo borgo. Su tutti, la Cattedrale di Sant’ Antonino, in tufo grigio all’esterno, conserva un posto privilegiato nel cuore dei sorrentini perché custodisce le spoglie del patrono Sant’Antonino che si trovano nella cripta sotterranea. Frequentata da sempre dal jet set internazionale e da celebrità, meta del Grand Tour dei giovani aristocratici europei tra Settecento e Ottocento, è stato il buen retiro di illustri personaggi della cultura europea come Goethe, Lord Byron e Verdi, solo per citarne alcuni, oltre ad aver dato i natali a Torquato Tasso e conserva, anche oggi, quella bellezza struggente che rimane nel cuore.
Scendendo lungo le ripide scalinate verso il mare, si incontra il pittoresco borgo di pescatori di Marina Grande, dove è possibile ammirare in tutto il suo splendore l’antica Porta Greca, fino al XV secolo l’unico accesso dalle vie del mare, e rivivere il film cult Pane, amore e… con Sophia Loren di cui rimangono, a testimonianza, diverse fotografie proprio sui gradoni cinquecenteschi che conducono al mare. Da qui a bordo di un motoscafo si salpa verso ovest fino a raggiungere la baia di Nerano, non prima di aver avvistato i resti della villa romana appartenuta a Pollio Felice, illustre esponente di una nobile famiglia di Pozzuoli, nei cui pressi si trovano i Bagni della Regina Giovanna, una scogliera situata a capo di Sorrento e uno dei siti archeologici più importanti della penisola, dove natura, mare e passato si fondono.
Dal pittoresco villaggio di Nerano si sale su verso Punta Campanella, attraverso una rigogliosa macchia mediterranea, oliveti e limoneti, la cui estrema propaggine sembra sfiorare l’isola di Capri. Tornando verso Sorrento si fa tappa a Il Buco, ristorante stellato dove il culto tutto partenopeo della scelta di ottime materie prime, di terra e mare, trova espressione in una cucina creativa, in un perfetto equilibrio di sapori. Tra i punti più spettacolari della Penisola Sorrentina, Sant’Agnello, a pochi km da Sorrento, è pura poesia. Come pure l’Hotel Mediterraneo che si erge, in tutta la sua bellezza, al centro di questo borgo arroccato sulla scogliera.
Una storia lunga 100 anni, da residenza privata della famiglia di Achille Lauro ad intimo resort, in cui il profumo di limoni e cedri lascia il passo alla brezza del mare che spira leggera ed un affaccio spettacolare sulle isole dell’arcipelago campano. Ancora più scenografico dal Vista Sky Bar, il rooftop dell’hotel da cui si assiste ad un tramonto senza uguali ma pure dal ristorante gourmet Vesuvio, perfetta fusione di eccellenze campane con ricette tradizionali interpretate in chiave contemporanea. L’essenza della costiera, del mare si ritrova pure nelle eleganti camere e suite, dove i piani dei tavoli e i comodini sono in lava vesuviana, i pavimenti in parquet che richiamano le palafitte costruite sul mare, le decorazioni in ottone, materiale la cui lavorazione affonda le radici nella tradizione napoletana e le lampade un ricordo delle lampare dei pescatori.
Nelle ore più assolate ci si rifugia nella Lepietre Cozy SPA, nascosta nelle antiche fondamenta in tufo, dove il trattamento Le Pietre Ritual è un viaggio tra le essenze della terra campana con pietre basaltiche vulcaniche e pietre del mare, mentre per chi non rinuncia ad un tuffo in questo mare dalle mille sfumature smeraldo, la spiaggia della Marinella, a cui si accede tramite un ascensore, ha un’area privée tutta dedicata agli ospiti.