28Set 21
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Questo post nasce da un commento su Twitter che potete leggere nello screenshot qui sotto. Si tratta di una frase estrapolata dal discorso del premier Mario Draghi in occasione della commemorazione di Beniamino Andreatta, esponente della sinistra democristiana, creatore dell’Ulivo (l’antesignano dell’attuale Partito Democratico) e da ministro del Tesoro, fautore nel 1981 del divorzio tra la Banca d’Italia e Via XX Settembre attraverso una lettera inviata all’allora governatore Carlo Azeglio Ciampi. Fino a 40 anni fa, infatti, Palazzo Koch comperava senza nessun limite il debito dello Stato, rimasto invenduto, garantendo il deficit. Da quel momento in poi, invece, è stato […]
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06Mar 13
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[photopress:DEBITO.png,full,centered] Quello che vedete qui sopra è un grafico del rapporto debito/pil in Italia dal 1900 a oggi. Lo ha pubblicato Bloomberg per ricordarci, ove mai ce ne fosse bisogno, che a fine 2012 l’Italia ha raggiunto un nuovo record con un rapporto al 127%, il più alto dai tempi di Benito Mussolini. Anzi, a essere precisi dal biennio 1924-1925 quando – tra elezioni e successiva legiferazione dittatoriale – il Duce conquistò il potere assoluto nel Paese. A quei tempi il debito/pil viaggiava attorno al 160 per cento. Ma erano altri tempi… Quello che però a Bloomberg interessa molto meno […]
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30Gen 13
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La crisi finanziaria mondiale e la recessione economica che ne è derivata hanno costretto le Banche centrali a misure d’emergenza dal punto di vista della politica monetaria. Tutto questo – nota la società di risparmio gestito M&G – implica una tacita modifica del mandato delle banche centrali stesse che potrebbe avere come conseguenza una nuova fiammata dell’inflazione. Che, inoltre, rappresenta uno strumento per ridurre il peso di un problema comune a molti Paesi: il debito pubblico in continuo aumento. M&G consiglia quindi di munirsi per tempo di un estintore, anche perché oggi gli strumenti che permettono di proteggersi dall’eventuale rialzo […]
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15Gen 13
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Unicredit è ottimista sul fatto l’economia europea torni gradualmente a crescere quest’anno e pensa che nell’arco di 10-15 mesi lo spread tra i Btp italiani e Bund tedeschi tornerà attorno a 150 punti base. La previsione è contenuta nell’Outlook 2013 compilato da Piazza Cordusio che fissa però anche precise condizioni, come un «innalzamento del Bund come rendimento e un incremento degli investitori sull’Italia». In sostanza un’altra conferma che a curare la grande malattia dei bond governativi italiani, che aveva portato il differenziale tra Btp e Bund oltre quota 570, non è stato il governo Monti ma la Banca centrale europea di Mario Draghi. […]
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15Gen 13
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La cura del governo Monti oltre deprimere ulteriormente l’economia del nostro Paese, ha lasciato ancora più a secco di denaro famiglie e imprese. Le condotte che dovrebbero portare la liquidità dalle casseforti delle banche italiane al mondo delle aziende sono infatti sempre più otturate. A dirlo è uno studio di Unimpresa, secondo cui in un anno di crisi – da novembre 2011 a novembre 2012, che coincide con la presenza del governo tecnico – i prestiti delle banche a famiglie e imprese sono scesi di quasi 50 miliardi. Tutto questo malgrado gli oltre 200 miliardi che le banche italiane hanno preso in prestito […]
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08Gen 13
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[youtube FBTz2K-ruRg nolink] Se siete curiosi di sapere quanto valevano la lira e l’oro quando l’Italia era governata da Giovanni Giolitti o quanto rendevano Bot e Btp mentre Francesco Moser vinceva il Giro d’Italia o Gigliola Cinquetti cantava «Non ho l’età» al Festival di Sanremo chiedetelo alla Banca Popolare di Sondrio. E’ infatti pronto il fascicolo«Cambi e Tassi 2012». La pubblicazione curata dalla cooperativa guidata dal presidente Piero Melazzini e dall’amministratore delegato Mario Alberto Pedranzini fotografa infatti l’andamento di tutte le principali monete, con rilevazioni a cadenza mensile; riportando prospetti e grafici sull’evoluzione dei mercati in un arco temporale molto lungo: una […]
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09Ott 12
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Occhio all’euro. La moneta unica potrebbe tornare a indebolirsi rispetto al dollaro. Gli esperti di Ig Markets sottolineano il forte calo sul fronte del cambio euro/dollaro, sceso in nottata a 1,2874, prossimo ai minimi dell’ultimo mese. Attenzione! Se avete scommesso sull’euro, bisogna tenere presente che il mantenimento di quota 1,28 (il cosiddetto «supporto» per chi si diletta di analisi tecnica) è fondamentale per evitare un’ulteriore frenata della divisa di Eurolandia. Ma domani l’attenzione del mercato sarà puntata sull’asta in cui il Tesoro collocherà Bot a 3 e a 12 mesi per un controvalore fino a 11 miliardi di euro. Giovedì […]
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