04Gen 22
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Ripropongo, di seguito, il mio articolo uscito qualche giorno fa sulla rivista Pangea *** Ernst Jünger è sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Wilflingen. Durante la funzione con rito cattolico che si tenne nel febbraio del 1998, tra i vari cori anche due canti mariani; il primo, intonato dalla nipote Irina e l’altro, un canto collettivo con la confessione a Cristo («a Lui mi voglio dare; e là trapasso in pace»). Una sorpresa per molti. Al ricevimento che seguì la sepoltura fece da sottofondo uno strano bisbiglio su questa conversione. In realtà, il sacramento del battesimo lo aveva […]
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01Gen 22
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Da qualche giorno è uscito Le radici della modernità di Francisco Elias de Tejada (Solfanelli editore, p.180), volume curato da Giovanni Turco che lo correda con un’ampia ed esauriente introduzione di cui riporto, qui di seguito, qualche brano *** Nell’analisi tejadiana le origini della modernità coincidono con quelle dell’Europa, modernamente assunta, pur esorbitandone quanto all’essenza, alle implicazioni ed all’estensione. L’Europa vi è intesa non quale erede della civiltà greco-romano-cristiana, ma come la realizzazione di “un’idea” (ovvero di una nozione che è al tempo stesso un progetto), ovvero di una Weltanschauung sostanzialmente alternativa a quella. Elias de Tejada individua una opposizione […]
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25Dic 21
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Di seguito, la mia recensione del volume Voci dal silenzio. Un viaggio tra gli eremiti d’Italia di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, uscita qualche giorno fa sulla rivista Pangea *** È un viaggio singolare quello iniziato nel 2010 da Joshua Wahlen e Alessandro Seidita. L’intenzione dei due giovani registi era quella di portare a compimento un documentario con interviste agli eremiti d’Italia. Una sorta di ricerca etno-antropologica sulle tracce di «monaci, alchimisti, sufisti e curanderi» investigando su […]
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22Dic 21
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Da qualche giorno è in libreria il volume di Francesco Carlesi e Gianluca Passera, Le radici nascoste della Costituzione. La terza via, il corporativismo e la carta del 1948 (Eclettica edizioni, p.237, euro 16) con prefazione di Daniele Trabucco, introduzione di Gherardo Marenghi e mia postfazione. Riporto, di seguito, un brano tratto dal primo capitolo. * * * La Costituzione italiana è stata spesso al centro di aspri dibattiti, ancor più oggi nell’epoca dell’emergenza pandemica. Molti l’hanno costantemente dipinta come la «più bella del mondo», per l’ampio spazio dato ai diritti politici e civili, altri l’hanno messa […]
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13Lug 21
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Giovanni Gentile impiegò due mesi per scrivere Genesi e struttura della società, il volume che insieme ne chiude traiettoria filosofica e vicenda umana. Presentiva la fine in quell’estate del ’43 e, a qualche amico antifascista col quale ancora manteneva contatti, aveva confessato: «I vostri amici possono uccidermi, se vogliono. Il mio lavoro nella vita è finito». Sette mesi dopo cadde sotto i colpi di un commando comunista e Genesi, pubblicato postumo nel 1946, ne divenne testamento spirituale con intenti chiari sin dall’esergo: «è stato scritto a sollievo dell’animo in giorni angosciosi e per adempiere un dovere civile in vista dell’Italia […]
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25Giu 21
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Esiste una riconoscibile filosofia italiana e ciò che viene internazionalmente definito come Italian Thought ? Ed esiste una continuità logica e strutturale che possa connettere le personalità di primo piano del nostro tempo a Dante, Vico, Machiavelli o Gramsci, o che innervi in un unico piano analitico gli interpreti più importanti del “pensiero italiano” del passato con pensatori quali Spaventa, Gentile, Garin o Esposito? Ed esiste – pur nelle evidente difformità di azioni e percorsi – un tratto distintivo comune, nazionale e non nazionalistico, internazionale e non globalista? Le risposte a simili […]
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13Giu 21
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Il fenomeno della globalizzazione correlato allo sviluppo tecnologico e alla diffusione pervasiva e su larga scala della comunicazione informatica e della conoscenza porta con sé aspetti ambivalenti la cui piena comprensione è ormai alla portata di ogni singolo individuo. Quando, per esempio, si rammenta il continuo e progressivo depauperamento della classe media si sta affermando una verità largamente condivisa: il trionfo di un Leviatano globale che tutto fagocita e che rimodula e ridefinisce i fondamenti sociali che avevano regolato ogni struttura del recente passato. Tuttavia, è necessario ponderare non soltanto […]
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26Mag 21
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Di seguito, l’intervista che Luca Caddeo mi ha fatto per L’INTELLETTUALE DISSIDENTE * * * * Critica della ragion tecnica, l’ultimo saggio di Luigi Iannone, rievoca nel titolo il capolavoro di Immanuel Kant. Ma, in un tempo in cui la ragione diventa “tecnica”, è ancora possibile condurla dinnanzi al tribunale di se stessa? La risposta non è scontata e Iannone si confronta con l’arduo problema facendo propria la convinzione di Martin Heidegger secondo cui, nonostante la sua foggia ammaliante e apparentemente rassicurante, la tecnica moderna non sia affatto un mezzo neutrale. I fenomeni che – a dispetto dei […]
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23Mag 21
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Negli ultimi tempi risuona con sempre maggior forza – e a tutti i livelli – una furia iconoclasta e un assoluto disprezzo verso la cultura umanistica. Qualche giorno fa, la Howard University di Washington, da cui è uscita la numero due degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha smantellato il dipartimento di studi classici adducendo le solite pacchiane giustificazioni. Questa furia sembrava voler mettere sotto tiro solo statue e simboli, in realtà, come testimonia quest’ultimo episodio, il tentativo è quello di cancellare il passato coprendo con una pesantezza plumbea l’intero occidente. […]
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29Apr 21
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Incrociare T.S. Eliot, il modernista che leviga i canoni letterari tradizionali, significa approntare un percorso ampio, multicolore ma sempre risoluto nei suoi parametri essenziali. Significa incrociare Henri Bergson le cui lezioni seguì alla Sorbona; Ezra Pound che conobbe sempre a Parigi e che mise mano a The Waste Land, quasi come umile redattore («il miglior fabbro»); e poi Dante, guida spirituale che lo conduce tra le fiamme di un mondo moderno in piena decadenza e gli indica i criteri di giudizio e fisionomie di attraversamenti ma che Eliot – furbescamente – lascia […]
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