Nel vortice di Mishima

                      Moravia definì Yukio Mishima «un conservatore decadente». E fu – all’interno di argomentazioni quasi del tutto avverse – una delle determinazioni meno rancorose che la critica italiana riservò nei decenni passati allo scrittore giapponese. Quell’impenetrabile Mishima, sempre in bilico tra la eccellenza di una catarsi spirituale, l’inappuntabilità della compiutezza estetica, la lotta inesauribile contro la degenerazione dei costumi politici e la difesa di una tradizione sempre più inafferrabile ed esile tanto da esser pronta ad esser spazzata via al primo refolo di occidentalismo, fu simbolo e mito di una […]

  

Confessioni sulla pandemia

Da pochi giorni nelle librerie, La vita quotidiana ai tempi del coronavirus (Solfanelli editore, p. 175, euro 12),  l’ultimo libro di Giuseppe De Ninno, saggista e traduttore che, in passato si era cimentato su lavori di taglio storico (Risorgimento e Controrivoluzione) e di critica cinematografica (Piombo, sogni e celluloide) e che, adesso, in un quadro più intimistico, volge la sua attenzione a timori, aspettative, paure provocate da questo anno claustrofobico segnato dalla pandemia globale. Un racconto tra indignazioni e speranze, pubbliche e private, di cui – qui di seguito – anticipiamo le prime pagine.              […]

  

Ecce homo, la mappa di Nietzsche

Ecce homo è l’ultima e definitiva opera di Nietzsche prima della follia. Ed è paradossalmente anche quella su cui un principiante può posare lo sguardo per una piena comprensione della sua filosofia. Attraverso una ricognizione retrospettiva, Nietzsche fornisce interpretazione dei suoi testi precedenti e, al contempo, adempie ad un doppio compito: essere preludio alla grande opera della trasvalutazione di tutti i valori e trapassare anche dal punto di vista personale in una forma superiore. Dice di aver scoperto la verità, di aver smascherato il cristianesimo ma, a sua volta, non vuole essere mascherato da superuomo: «ho paura che un giorno […]

  

Chi ha paura di Lovecraft?

Da qualche settimana è uscito per i tipi di Oakmond Publishing l’ultimo lavoro di Rosario De Sio, dal titolo Chi ha paura di H.P. Lovecraft (p.290, euro 14). Una monografia articolata e piena di spunti, che vaga nel mondo letterario horror ma anche nelle vicende private e pubbliche del cantore più popolare e conosciuto di questo genere che tale poi, in realtà, non è… visto che – proprio grazie a scrittori di primissimo livello come Lovecraft – si riesce a travalicare questi confini e si è in grado di tratteggiare, non solo sul fronte simbolico e allegorico, fenomeni compositi e […]

  

La rabbia dei vinti

Di seguito, l’articolo integrale (pp.311-316) uscito sull’ultimo numero de IL PENSIERO STORICO (Rivista internazionale di storia delle idee), in cui “parlo” del libro di Robert Gerwarth, La rabbia dei vinti. La guerra dopo la guerra 1917-1923. *   *   *   *   *   *   *   *   *   *   *   *   *   *   * Umiliazione, paura e sconcerto furono i sentimenti più comuni che scaturirono dalla carneficina della Prima Guerra Mondiale. Evento totalizzante ed eccezionale che spinse molti intellettuali a produrre romanzi eccelsi, commoventi memoriali, incantevoli e strazianti poesie nell’intenzione di saldare le intuizioni della cronaca più spicciola con uno scenario drammaticamente epico. […]

  

Il confine tradito

Un nuovo romanzo, dal titolo Il confine tradito, sulla storia del nostro confine orientale dal 1945 al 1954, è stato recentemente pubblicato da Leone editore (p. 392, euro 13) e scritto da Valentino Quintana, giornalista pubblicista, appassionato di letteratura e storia militare. Naturale sequel di Fratelli Contro (andato in stampa nel 2017), questa nuova opera, ambientata durante i 40 giorni di occupazione di Trieste, la strage di Vergarolla, la resistenza in Istria, la perdita della Venezia Giulia e i campi profughi sparsi nel territorio nazionale, la nascita del Villaggio Operaio poi Villaggio Giuliano – Dalmata, e quindi il ritorno di […]

  

Virus e diritti. Ritorno a Berlino Est

Sotto gli occhi di tutti quanti noi la progressiva limitazione dei diritti e delle libertà fondamentali durante il «lockdown» che, ora, in una fase di abbassamento della curva dei contagi e delle morti, sembra solo segnare il passo ma non attenuarsi del tutto. Federico Cenci, giornalista e scrittore, ci conduce lungo questi mesi difficili grazie ad un romanzo (Berlino Est 2.0, Eclettica Edizioni, euro 12) che è, allo stesso tempo, distopia e racconto, analisi su un tempo bislacco e inquiete confessioni. Un prospettiva di lettura diversa su un evento che sta cambiando le forme del nostro vivere. Di seguito, grazie […]

  

Autunno in Sardegna

È  uscito da qualche giorno, per le edizioni Le Lettere, il volume a cura di Mario Bosincu (ricercatore in Letteratura tedesca presso l’Università di Sassari), nel quale sono raccolti e commentati tre testi di Ernst Jünger, San Pietro, Serpentara e Autunno in Sardegna. Di seguito, uno stralcio tratto dalla Introduzione *** L’esperienza del viaggio in Sardegna, intrapreso da Ernst Jünger per la prima volta nel 1954 e raccontato in San Pietro (1957), Serpentara (1957) e Autunno in Sardegna (1965), rappresenta il confronto con un microcosmo prossimo al tramonto in cui si vanno già moltiplicando i segni della modernità. L’isola appare così come un laboratorio in […]

  

Un dandy nelle tempeste d’acciaio

«Coscienza stilistica della Germania»: così Nicolaus Sombart, figlio del più celebre Werner, definì Jünger, di cui parlò in un ampio saggio, uscito su «Der Tagesspiegel» il 29 marzo 1995, e che Bietti pubblica per la prima volta in Italia. Di seguito, l’introduzione integrale di Luca Siniscalco  *          *          * Due dandy s’incontrano. Accade spesso, tuttora, nei salotti mondani e negli ambienti bohémien. Quando però gli esteti in questione sono anche scrittori, sismografi del proprio tempo e palombari dello spirito, accade il miracolo. Nel 1995, sulle pagine di «Der Tagesspiel», un Nicolaus Sombart (1923-2008) […]

  

L’emigrazione interna nel Terzo Reich

La categoria degli intellettuali reietti ha avuto sempre una discreta fama ma picchi di notorietà solo in epoche specifiche. In Germania, subito dopo la Seconda guerra mondiale, a cucire la lettera scarlatta sul petto di molti fu Thomas Mann. I suoi anatemi contribuirono a mettere una pietra tombale su un ambiente culturale variegato e prolifico che, con difficoltà, si era mosso sotto il nazismo. Proprio colui che aveva scritto le Considerazioni di un impolitico, capolavoro da cui germinò gran parte della pubblicistica successiva, con le sue parole del dicembre 1945, marchiò ogni ulteriore e diversa esegesi: «Sarà superstizione, ma ai […]

  

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