Il 4 Novembre 1956 i carri armati sovietici entrarono in Ungheria per sedare la rivolta che era scoppiata contro la dittatura. Giorgio Napolitano allora era una giovane rotellina del partito comunista italiano, e si schierò, per un eccesso di realpolitik, dalla parte degli invasori. Alla fine i morti per ristabilire lo status quo si contarono a migliaia. Il fatto che nel 2011, da Presidente della Repubblica, Napolitano fosse stato il più convinto sostenitore dell’intervento militare in Libia, apre il dibattito sul confine sottile tra realpolitik e spirito splatter. Fu proprio con Giorgio Napolitano al Quirinale che il ruolo di Capo […]