Il trappolone sotto al Cuppolone. Ora tutto il quartier generale della destra pensante e operante è chiamato a Roma per governare il Paese. E sotto al sole del Cuppolone dovrà dimostrarsi matura. Nell’attesa che si declini la triade santa che Sgarbi neosottosegretario alla Cultura ha evocato (più cultura nella politica, patrimonio e conservazione), quest’ultima deve interrompere il loop rigenerante dei poveri orfani di Chomsky e Marcuse, dei nipoti zoppi di Gramsci e Marx: andare da A a B, dalla costruzione alla provocazione, che è distrazione. La destra condanna i rave? La sinistra ne fa IL caso politico, sociale, quotidiano, culturale, odierno, totale: tutto il momento. La sinistra provoca – mentre genera cultura di massa – e delira inviando le Murgia ad ammettere che  sfasciarsi di “alcool e di droghe non è reato” – ma neanche l’ideale traguardo del pubblico decoro e della privata dignità… -, la destra reagisce, risponde – mentre genera la cultura della contrapposizione – e legittima, involontariamente, la stupidità di una sinistra passata dagli ultimi e dalle periferie a essere essa stessa periferia della politica e della decenza; un’isteria capricciosa e rumorosa. Sempre.

Sinistrash.

Legittima la sinistra, la destra, mentre c’è da assopire con urgenza la vaga voglia di suicidio degli italiani, tanti, troppi, costretti a 400 Euro al mese, magari in nero, senza garanzie, né tutele, impossibilitati nell’allevare figli, ridotti a pagare bollette che ormai sono a strozzo, nella difficoltà di uscire dal precariato e di riuscire a risparmiare anche cento euro l’anno, e con una generazione giovane completamente partita, tra inglesismi, effetti snowflakes e sogni di nichilismo.
I rave. Neanche parlassimo della sottocultura rave degli anni ’90, una fucina di acida follia ribelle che, poi, ha effetto nel reale a lungo termine, che si alimenta di suoni elettrici e letture strabiche, di pazzi e cani con i peli viola, ma del suo rigurgito successivo, di quattro cretine e di un tizio nudo e fatto come un dodecaedro dadaista  che si infila una bottiglia di Tennent’s nel sedere (video testimoniano), solo che con la musica a 60mila watt.
I rave.

Neanche la sinistra crede più in ciò che dice. È blaterare per esistere, contrapporsi per esistere poiché lo abbiamo visto seriamente: questa orribile versione di sinistra nella storia, non esiste nell’affermazione, ma nella contrapposizione: contro il machismo, contro il fascismo, contro il razzismo, contro il genere binario. Contro tutto, Mann gegen Mann.

Attenta destra. Rompi il loop da A a B, ergiti oltre, non legittimare ciò che non esiste facendole credere di detenere un potere più ampio. Non cadere nelle trappole. Governa e rimettiti agli italiani, ciò che ti è chiesto. Il rumore bianco non si sente.

Andare oltre il flusso della cronaca, avanzare ben oltre la politica take away, fatta sull’umore del giorno. Sono sicuro che questo accadrà.

La Direzione dell’Hotel “Illusion”

 

(foto tratta da eusebiano.it/)
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