23Nov 17
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“Va bene la musica per onorare il Padre. Ma si era detto di non esagerare!” (Gesù di Nazareth) Campi da tennis, vacche crocifisse. Bigotti agghindati a festa, a cui mancano le palle dell’albero attaccate alle orecchie. Turisti, biglietti da pagare, sacerdoti che hanno dimenticato il senso dell’omelia, fino a trasformarla in un quarto d’ora di noioso intrattenimento, un po’ come la ricreazione in terza media. Cos’è questo nuovo fenomeno cult, un po’ trash, un po’ nostalgia canaglia di Albano cantata alla sagra del porco salato di Roccadisotto, con in sottofondo Sunshine, lollipop and rainbows, anziché il Te Deum? È la […]
Il blog di Emanuele Ricucci © 2024
14Nov 17
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Brandelli d’Italia, l’Italia s’arresta, e in ogni principio, qui monta tempesta. Dov’è la vittoria? si svegli dal coma, riprendersi Roma, il grande amor. Stringiamoci a coorte, nella malasorte, Stringiamoci a coorte, ancora più forte. Rialzati Italia, ritorna molesta, ti prego, oh mia terra, rialza la testa. Gli uomini insufficienti, e gli uomini piccoli. I primi entrano sbattendo la porta nella storia di un popolo; i secondo in punta di piedi la cambiano. Non perdere la fiducia. La fiducia in questa terra, guidata da uomini insufficienti. Che attraversano un momento, un momento solo, e non possono annullare la lingua che […]
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10Nov 17
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Mentre tutto muore, qui, in questo letamaio di omertosi, di accontentati, di scesi a compromessi e mai risaliti; di nani che proiettano ombre di giganti, di corrotti e arrestati, indagati, e poveracci che si scannano davanti alla porta rotta di un ufficio di periferia per avere una casa popolare, mentre una partita Iva un figlio, in quest’unica, misera esistenza, se lo sogna, qualcuno sfata il mito e salva il mondo, e lo fa in diretta tv, su La7: durante il fascismo, è provato da alcune ricerche fatte ad hoc, i treni NON partivano in orario, ma soprattutto, non si poteva […]
Il blog di Emanuele Ricucci © 2024
02Nov 17
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E in questo spazio, non sarà la logica letterale, ma il significo sentimentale, del credere. Non sarà solo ritenere vero qualcosa, ma quel processo che mantiene gli uomini tali, e gli impedisce, ancora per un po’, di diventare replicanti. La scorsa notte ho acceso un lumino e ho lasciato che la sua fiamma ardesse nel camino per indicare ancora una volta ai miei morti la strada. Di seguire la luce. Unica casa prima e dopo la morte. Chi è andato avanti prosegue, e nella prosecuzione, nel cammino, nella continuità, nel continuo movimento sta la vita, la generazione e la rigenerazione. […]
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22Ott 17
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Prendi il rap, magari Fedez. Prendi Asia Argento. Volevamo fare il mondo perfetto e va a finire che ci ribelliamo ai nostri fantasmi. Non è obbligatorio fare la fine di Tupac Shakur, morto ammazzato in una pioggia di proiettili a Las Vegas. Non è obbligatorio fare il rap. Non è detto che serva a qualche cosa, non è detto che sia alla portata. Ciò che l’italianità tocca, deprime. Dal Re Mida al Re Merda. Non tutto si può italianizzare, perché la nostra filosofia mediterranea è più adatta ai grilli che cantano le odi dei poeti antichi, che a tante giravolte della modernità […]
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11Ott 17
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Le parole di Luca Bizzarri sono una cosa seria. Fermi. Dove andate con la fantasia? Il comico che “legalizzerebbe tutto”, non solo la Cannabis, come ebbe modo di dire due anni fa, neo- direttore del Palazzo Ducale di Genova, tra le più prestigiose istituzioni artistiche d’Italia, commenta così su Facebook l’inizio delle attività culturali al Ducale, che lo vedono capitano: “Si comincia così. La prima mostra come presidente di Palazzo Ducale è questa, vi prego abbiate la pazienza di leggere queste poche righe. Quando mi hanno detto Rubaldo Merello la mia reazione è stata esattamente quella di molti di voi. […]
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09Ott 17
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(IN FOTO: 2017. Silvana e Luigi dedicano un pensiero alla morte di Ernesto Guevara, avvenuta 50 anni fa esatti. “Degno” caso di non aderenza al presente) La civiltà del necrologio. Che guarda sempre l’orologio, perché ha un pessimo rapporto col tempo. Tempo, che deve dare per forza qualcosa, qualche frutto tangibile (poco importa se maturo, fradicio o ancora acerbo), ora, velocemente: in fretta! La civiltà del necrologio che vuole andare troppo avanti, su Plutone, non sa giocare al presente, – 5 milioni di poveri in Italia guardano in tv la sonda arrivare sul pianeta inesplorato -, e vive di lontani […]
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05Ott 17
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Evidentemente era finito il caviale. Tanto valeva cominciare uno sciopero della fame. Come quelli di Pannella, ma senza la dignità epica della battaglia, della frizione, dell’abitudine militante. La casualità mi preoccupa. A livello di iniziativa, a livello di gesti. E fare lo sciopero della fame per stimolare l’applicazione dello Ius soli, da parte di insegnanti e parlamentari, è un gesto casuale, occasionale, decisamente stupido e irrispettoso. Nella brutta epoca in cui, di fame, in Italia, si può morire ancora. E per davvero. Tutto questo mi preoccupa. Mi preoccupa vedere tanti professori di sinistra affamati in un’aula di soli bambini. Di […]
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29Set 17
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La realtà non esiste più. Ormai, al suo posto, vi è un pesto di narrazione, cortocircuitismo e nonsense. Sarebbe come a dire che chi è contro lo Ius Soli è un triangolo bislacco da mare. Ma come caspita scrive bene Massimo Recalcati. Il Repubblichin…pardon, Repubblicano, – con le parole e le definizioni non ci si capisce più nulla ormai, alla faccia di Nanni Moretti -, nel senso di intellettual-militante di Repubblica, il giornale del futuro, nell’edizione di ieri del quotidiano ci delizia di barocco e buon senso, in una soluzione narrativa che intercorre tra San Francesco d’Assisi e Filippo, l’addetto […]
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20Set 17
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Echi lontanissimi, in tempi di caccia alle streghe, di legge Fiano. In tempi di negazione e rivalutazione storica superficiale. Di fragilità infantile, in cui spaventa un accendino con la faccia di Mussolini. Echi lontanissimi. Così rarefatti da sembrare un’orribile favola. Un incubo, una carezza distratta e ricomincia di nuovo il sonno profondo. L’eterno sonno della dimenticanza. Echi lontani, come le voci di Palden Gyatso, monaco tibetano che per ben 33 anni ha subito ogni sorta di vessazione fisica nelle galere cinesi, perché “il Tibet appartiene ai tibetani”. O come quella, tra follia e regime, di Andrea Bertazzoni, comunista italiano che nel […]
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