15Mar 22
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«La fiammata dell’energia e la crisi provocata dalla guerra rischiano di incenerire il 3% del Pil nel 2022. Un macigno che potrebbe mandare in default 184.000 imprese che danno lavoro a 1,4 milioni di persone». Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commentando «La guerra dell’energia» il focus elaborato dal Censis e dalla confederazione sulla base dell’analisi del FMI. «Per il caro energia il FMI, nel periodo prebellico, aveva stimato una contrazione del Pil pari all’1,5% a cui vanno aggiunti – continua Gardini – gli effetti della guerra che rischiano di costarci almeno un altro 1,5% di Pil (fonte centro […]
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05Ago 14
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Essere di centrodestra significa tagliare le tasse. Questo paradigma ve l’abbiamo già raccontato in un recente post. Dalla teoria alla pratica, però, il passo non è breve. Soprattutto quando ci si riferisce alla situazione italiana perché, come sappiamo, la massa enorme del debito pubblico e i vincoli imposti dall’adesione all’unione monetaria europea non consentono margini di manovra sufficienti a tradurre principali liberali in determinazioni politiche. Oltretutto, e anche questo ve l’avevamo detto, una politica economica liberale si deve adottare riferendosi all’ambiente circostante. Poiché i liberali sono amanti dell’equilibrio del bilancio e non del deficit è chiaro che ai tagli si […]
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18Feb 13
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[photopress:SarkoMerkelMonti.jpg,full,centered] Il report di Mediobanca Securities sulle elezioni italiane ha fatto molto rumore. La precisa analisi di Antonio Guglielmi, sostanzialmente, indica due possibilità strettamente politiche dopo il 25 febbraio: un pronto ritorno alle urne perché un’eventuale asse Bersani-Monti non avrebbe la forza necessaria per portare avanti un cammino riformista. un ricorso al bazooka della Bce, l’Omt, per mettere il Paese al riparo da un nuovo attacco speculativo sui titoli di Stato nel caso in cui a prevalere fosse il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, «sgradito» ai mercati internazionali. Un’altra incognita sullo spread, secondo Mediobanca, sarebbe poi rappresentata dalla variabile politica connessa […]
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25Ott 12
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Lo scorporo della rete telefonica in una nuova società non aiuterà più di tanto le quotazioni di Telecom Italia. Ne sono convinti gli analisti di Nomura che hanno confermato il giudizio reduce (ridurre) con un prezzo obiettivo a 0,8 euro. Secondo la banca giapponese, «sarà difficile estrapolare valore dalla nuova realtà», nonostante sia previsto l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) . Inoltre, il nuovo piano di investimenti nella fibra ottica – sponsorizzato dalla stessa Cdp – potrebbe appesantire i conti senza produrre i rendimenti attesi in quanto il lancio della nuova banda ultra-larga su rete mobile (Lte) renderà meno appetibile le offerte legate al […]
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