10514469_10206498016880018_972465031645421984_nE’ come il Real Madrid. Dieci anche per lui, dieci vittorie al passatore come le Coppe dei Campioni dei blancos. Non ci sono più parole per raccontare Giorgio Calcaterra alla “decima” vittoria  nella 100 chilometri Firenze Faenza, la gara più, lunga, più prestigiosa e forse la più bella. Non ci sono parole per raccontare un atleta vero che di mestiere fa il tassista e che, tra le tante cose,  è stato tre volte campione del mondo della 100 chilometri. Qualche mese fa a Roma aveva corso per due volte la maratona che più ama. Ma non vale doppio solo per questo. Calcaterra e’ un maratoneta che vale doppio e forse anche di più per il movimento podistico italiano. Le sue imprese sono sempre senza squilli di trombe. Perche’, per uno come lui,  le imprese sono altre e forse non ha nemmeno bisogno di andarsele a cercare, capace com’è di stupire con la sua timida normalità. Ce l’ha fatta anche questa volta. Cercava la decima vittoria di fila qui a Faenza e la “decima” è arrivata. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Ce l’ha fatta e si è si è cucito sul petto pure il titolo italiano assoluto Fidal 2015  ma sinceramente, questo è solo un dettaglio in più. Che nulla aggiunge. A 43 anni ” suonati” e si può dire perchè il maratoneta romano è più in forma di un 20enne, Calcaterra ha vinto in 7:08:04. Ha preceduto di 9:28 il russo Dmitry Pavlov (7:17:32) e l’esordiente Chad Rickfles (7:18:19), primo statunitense sul podio del Passatore. Tra le donne successo della croata Nikolina Sustic, in 7:41:42. Dietro di lei la connazionale Veronika Jurisic (7:53:04), e la texana Brenda Carawan (8:33:09). Ma la 100km di Calcaterra è stata un po’ anche quella del ct della nazionale azzurra Davide Cassani. Era al suo esordio su questa distanza. Era teso come quando correva da pro in bici. E ha fatto tutto ciò che fa un atleta prima di una appuntamento che conta.  Ha chiuso in  9 ore e 28’minuti che ìè un tempo di tutto rispetto. Anzi di più. Ha chiuso  in 9 e 28 ma voleva stare sotto le nove ore. E se un po’ si prova a leggere cosa gli passa per la testa , c’è da scommetterci che il prossimo anno sarà  ancora qui….