Se la felice sorpresa si chiama Dostoevskij
Lo trovi dove meno te lo aspetti. E l’effetto sorpresa è tale che potrebbe portarti a tirarlo su dal banco, aprirlo, sfogliarlo e – infine – portarlo dritto alla cassa della libreria per acquistarlo. Chi frequenta le librerie può capire di cosa parlo. Trovare una nuova edizione di Delitto e castigo nel bancone delle novità editoriali è un balsamo rigenerante. In un’edizione, peraltro, molto prestigiosa. Einaudi, infatti, ha deciso di ripubblicarlo nella collana dei Supercoralli con una nuova traduzione. A firmarla è Emanuela Guercetti, insignita proprio quest’anno del prestigioso Premio Gorky per la traduzione. Insomma gli ingredienti ci sono tutti perché questa idea si trasformi presto in un caso editoriale. Magari premiata anche dalle vendite (manca poco, tra l’altro, all’inizio degli acquisti prenatalizi). Delitto e castigo è soprattutto la storia di Raskol’nikov, il giovane studente che diventa assassino non tanto per necessità quanto per inseguire un’idea (folle). Delinque in maniera efferata e cieca per affermare, in buona sostanza, la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché, se può servire a salvare la vita propria e quella altrui – si trova a pensare questo giovane fallito e squattrinato –, se il gesto può andare a beneficio di tutta l’umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina? Il romanzo, ovviamente, è questo e molto altro. C’è, tra le altre cose, la pietosa e intensa storia d’amore con la giovane prostituta Sonja. E c’è ovviamente il lungo calvario verso una redenzione se non probabile, almeno possibile.
Tutte cose che si potrebbero dire, ovviamente, per tutte le edizioni già presenti di questo straordinario romanzo. Ora, però, questa “novità” ci pone di fronte a una nuova necessità. Urge sapere dai commessi di libreria chi porterà a casa questa nuova edizione, chi – andando in cerca di brividi nuovi, di inedite storie e personaggi sconosciuti – s’imbatterà in Sonja e Raskol’nikov e ne rimarrà sedotto. Il caso e il destino scombineranno la prassi consolidata dell’abituale frequentatore di libreria. E magari anche i giovani abboccheranno. Soprattutto quelli che solo occasionalmente entrano in un negozio che vende libri. Altro che “pubblicità progresso”! Qui siamo a una furbata davvero encomiabile! Qui siamo alla pura esperienza che stravolge previsioni e pregiudizi. D’altronde lo aveva detto lo stesso Dostoevskij proprio in Delitto e castigo: alla fine “la vita rimpiazzò la logica”.