Aleppo come Dresda, ce lo dice Remarque

Aleppo come Dresda. La martoriata città siriana ha ormai preso il posto nel nostro immaginario della capitale della Sassonia. Eppure noi restiamo qui, nei nostri salotti a guardare senza capire le immagini rare e frammentarie che arrivano dai punti più affollati e martoriati della Siria. D’altronde non è facile capire l’orrore e la tragedia che laggiù stanno sfibrando le ultime resistenze dell’umanità sfruttando tutti gli agi e le comodità della nostra vita quotidiana. Ecco perché sarebbe importante mettere nelle mani dei nostri figli alcuni libri che possano raccontare un orrore simile con la profondità e lucidità che solo la letteratura […]

  

Chesterton oggi è il miglior alleato di Marine Le Pen

I tanti estimatori di Marine Le Pen, dopo il suo gesto di libertà e indipendenza (aver rifiutato di coprirsi la testa con un velo per incontrare il Mufti di Beirut), dovrebbero correre in libreria. Lì potrebbero trovare un romanzo appena ripubblicato che potrebbe dare loro soddisfazione (oltre che un immenso piacere). Un romanzo intelligente e umoristico che ridicolizza l’osservazione cieca delle norme, soprattutto quelle imposte dalla religione islamica. Sono infatti tornati Humphrey Pump e Patrick Derloy, i protagonisti dell’Osteria volante di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936). Il romanzo viene riproposto in una nuova veste dall’editore Lindau (la precedente edizione risale a […]

  

La “voce” di Carver è davvero onnipotente

La trama, in un romanzo o in un racconto, conta niente se non c’è una valida voce a raccontarla. In fondo l’unica vera onnipotenza dello scrittore risiede nella sua voce. Considerazione che ricavo durante una delle ultime lezioni del corso di scrittura creativa che sto frequentando. A fine lezione ci viene assegnato il consueto compito a casa. In questo caso si tratta di “rintracciare in un romanzo o racconto un passaggio (non più lungo di mezza cartella) in cui ritieni che l’autore non abbia aderito al diktat: Nulla di scritto che non possa essere detto, qualcosa che, nella lettura ad […]

  

Marylin sedotta da Molly Bloom

Leggere l’Ulisse oggi è un’impresa. Figuriamoci tradurlo. Una lingua ostica, una sperimentazione che risulta ardita anche a cento anni di distanza dalla sua stesura. Il capolavoro di James Joyce non è per tutti. E soprattutto non per tutti i traduttori. Ecco perché ogni nuova versione del libro può e deve essere salutata con un applauso. Scaduti  il 13 gennaio del 2012 i diritti d’autore sull’opera del maestro irlandese, in tanti si sono dati da fare per rimpiazzare la celebre traduzione (datata 1960) di Giulio De Angelis per Mondadori. Per adesso nelle librerie troviamo le versioni di Enrico Terrinoni per Newton Compton […]

  

Leggere Kundera al tempo dei selfie

Ci sono letture che si ripetono, magari per caso a distanza di anni e con profitto. E questo perché ci sono libri, storie, romanzi, che offrono sempre una valido sostegno alla nostra comprensione del presente. Capaci, insomma, di illuminare l’oggi anche se sono stati scritti e pubblicati in epoche lontane. Ed è così che, riprendendo in mano L’ignoranza di Milan Kundera, mi sono accorto che questo libro, pur prendendo a spunto l’ormai celeberrima caduta della cortina di ferro per creare una storia di sogni infranti, confessioni e riflessioni, è ancora molto attuale. Il romanzo è uscito 2001 (Adelphi). E’ il […]

  

Controcorrente con Houellebecq e Huysmans

Il successo di un libro è come un cane che si morde la coda. Tutti ne parlano perché tutti lo leggono. E così i lettori sono spinti a leggerlo per capire meglio ciò di cui si parla e – magari – partecipare al dibattito. E così via, finché l’abbrivio iniziale non si esaurisce e il nostro (libro di successo) svanisce progressivamente e lentamente dalla scena. Il successo di Sottomissione di Michel Houellebecq (da noi pubblicato da Bompiani) rientra in questa categoria. Ovviamente l’eco mediatico suscitato dalla tragedia parigina dello scorso 7 gennaio ha fatto da volano per le vendite di […]

  

Vassalli, Andreas Hofer e un centenario da ricordare

Vado spesso in Alto Adige. Vado lì perché mi piace il posto, mi piacciono le montagne. Vado lì perché si scia bene e si possono fare d’estate delle belle escursioni.  E ci vado da tanti, tantissimi anni. Quindi quando ho aperto il nuovo libro di Sebastiano Vassalli (Il confine – I cento anni del Sudtirolo in Italia, Rizzoli)  ero in cerca soprattutto di notizie, curiosità aneddoti che arricchissero la mia conoscenza dei luoghi. Invece mi trovo di fronte un agilissimo pamphlet per il quale bastano poche ore di lettura. Scritto benissimo, ovviamente. Con tanto pathos, tanto coraggio e soprattutto con […]

  

Piange il telefono…. di Heinrich Boll

Ti capita per mano, per puro caso, un piccolo gioiello. Lo leggi e ne rimani travolto. Ringrazi il caso e pensi che proprio così si incontrano i capolavori letterari. Inaspettatamente. E il loro messaggio diviene ancor più forte. Ancor più vigoroso. Nel mio caso il testo in questione è E non disse nemmeno una parola di Heinrich Boll, che Mondadori ha da poco ristampato nella collana degli Oscar. Si tratta, in verità, della vecchia traduzione Italo Alighiero Chiusano (che firma anche l’introduzione) che uscì nel 1955. A soli due anni di distanza dalla prima comparsa in Germania. La storia è […]

  

Scende in campo Swift per difendere la Mazzucco

A scorrere l’elenco dei libri che in passato, nel nostro recente passato, hanno subito l’onta di processi per sospetta pornografia, c’è da rimanere rassicurati. Sono tanti e la maggior parte di essi sono divenuti nel tempo pietre miliari della storia letteraria novecentesca. Qualche esempio? Si va dalla Singolare avventura di viaggio  di Vitaliano Brancati, al Garofano rosso di Elio Vittorini, senza dimenticare poi La pelle di Curzio Malaparte, Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini. E poi ancora La ciociara di Alberto Moravia e Un amore di Dino Buzzati. L’elenco comprende anche volumi più recenti come Altri libertini di Pier […]

  

La musa di Man Ray che stregò anche Truffaut

Il colore delle pareti della camera da letto, quando ormai le era impossibile muoversi, era praticamente invisibile. Le tele di tanti amici e artisti famosi coprivano tutti gli spazi. Sul comodino solo un telefono, che lei ormai afona continuava a usare con ostinazione per far sentire almeno al sua presenza muta agli amici e parenti dall’altra parte del filo. E nel cassetto una poesia (autografa) a lei dedicata. La scrisse Rainer Maria Rilke quando condivideva lo stesso destino di deraciné nella Parigi degli anni Venti. Quella che nei versi è definita come «un geranio che sboccia/ nella dolce sera piovosa» […]

  

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