Pochi giorni fa, in un appassionato editoriale in prima pagina, il nostro Vittorio Macioce invocava una “maggioranza Mazzini” da contrapporre all’inflazionata (almeno nei discorsi dei cronisti politici) “maggioranza Ursula”. Intendeva contrapporre l’Europa del pragmatismo laico a una spiritualità tutt’altro che ultramondana. Voleva, in poche parole, ricordare che senza sogni, senza passioni e senza un’idea forte di futuro è inutile e vano pensare di gestire i soldi del Recovery plan in modo efficace. Serve a questo scopo un nuovo Mazzini, osserva Macioce. “Mazzini l’Italia l’ha sognata e immaginata – scrive – quando era un sogno impossibile nella testa di pochi. A […]