IMG_3851Quando, su insistenza dei miei figli (e, soprattutto, di mio marito), ho portato a casa due micini, tra loro fratelli, avevo mille dubbi, soprattutto preoccupata per quello che avrebbero potuto fare ai mobili di casa mia. In campagna, dove sono cresciuta, ho sempre avuto tanti animali, ospitati nel nostro giardino; ma mai nella casa di città dove ora abito. Non è stato facile, perché, come è giusto che sia, Devil e Fanta, così si chiamano i miei due micioni, hanno avuto modo di fare, nei 18 mesi di convivenza con noi, una serie non indifferente di guai. Tende, divani, vasi sono man mano capitolati di pari passo con il loro non facile ambientamento (l’albero di Natale è durato un solo giorno). I due hanno messo a dura prova la mia sopportazione, nonostante i tentativi dei miei ragazzi (ispirati dal marito) di farmi accettare questi piccoli disagi domestici. Ebbene, giorno dopo giorno, mi sono affezionata sempre di più a loro e, adesso, non potrei immaginare la mia famiglia senza quei due pelosetti. La mattina, quando mi alzo, so già che li troverò seduti, dietro la porta della camera da letto (proibito entrarci) dove inizia un rituale di strofinamento alle gambe e miagolii vari che è il loro saluto. Quando scrivo, alla mia scrivania, puntualmente si mettono sul tavolo, sdraiati a guardarmi e, fino a quando non ho terminato l’articolo, loro vigilano sul mio lavoro come guardie del corpo. Quando mi abbasso per prendere un oggetto, Devil si lancia sulla mia schiena in una sorta di gioco che, ormai, da mesi va avanti ininterrottamente. A tavola, loro ci guardano con quei occhi compassionevoli, sapendo che nessuno di noi sarà in grado di resistere. A turno, gli allunghiamo un pezzettino di cibo, viziandoli ancora di più. I gatti non amano sempre essere accarezzati, vogliono i loro spazi e, in questo, li ammiro. Sanno quello che vogliono e ci mostrano come essere determinati nelle nostre scelte, senza compromessi. Anche nella loro caparbietà per superare un ostacolo, tentativo dopo tentativo, ci arriva un insegnamento che faremmo bene a tenere a mente. Quante risate con i loro disastri, certe cadute inaspettate, buffi giochi fatti tra di loro o con noi. In casa mia si rideva tanto, per fortuna, ma da quando Fanta e Devil sono entrati in famiglia, i sorrisi sono aumentati. E anche la felicità di sapere con certezza che, alla mattina, dietro la porta, sono lì ad aspettarti.

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