Ne ho sentito parlare, con grande passione, da Gabriella Pravettoni , docente di psicologia che, affiancata da Umberto Veronesi, promuoveva la “medicina ad personam”, un nuovo approccio verso il paziente e la sua malattia, per il quale i futuri medici dovranno essere educati. Il malato deve essere considerato una persona, nella sua totalità, e non un numero. Spesso, però, sono gli stessi pazienti a non affidarsi al proprio medico, vuoi per ragioni di imbarazzo e di timidezza, vuoi per difficoltà a comunicare con un professionista sanitario di livello, trovando nell’infermiere una figura più prossima a loro e alla quale confidare le […]