VINO: ITALIANI NON RINUNCIANO A BERE, MA SPENDONO MENOChi è genitore di un ragazzo tra gli 11 e i 17 anni farà bene a preoccuparsi perché sta crescendo tra loro, in maniera spropositata il rito del Binge Drinking che altri non è che la pratica di assumere bevande alcoliche, a digiuno, in tempi rapidi per arrivare velocemente all’ubriacatura con relativa perdita del controllo. Le cifre, di solito, rendono più drammatico il contenuto di un problema e quelle relative a questo nuovo sballo sono davvero preoccupanti. Sono, infatti, 3,3 milioni gli italiani che hanno dichiarato non di aver bevuto, ma di essersi sottoposti all’abbuffata alcolica. Molti sono giovani, ma un buon numero comprende ragazzini dagli 11 ai 17 anni di età (a cui, per legge, non dovrebbe essere somministrato alcol). Sono informazioni del Ministero della Salute, quindi attendibili. In particolare,  il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne con più di 11 anni hanno dichiarato di aver consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione, almeno una volta negli ultimi 12 mesi (pari quindi a 3,3 milioni di persone). Tra 11 e 15 anni a farlo sono poco più dell’11% e, attenzione, senza particolari differenze di sesso (sfatando la diceria che siano solo i maschi a fare queste bravate). Le bevute esagerate episodiche sono un fenomeno che il Ministero della Salute definisce “un serio problema di sanità pubblica” che sottopone a “gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del singolo bevitore ma anche l’intera società”. Ai genitori, il consiglio di vigilare sempre di più.

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