L’Algodistrofia è una malattia reumatologica multisintomatica, che si manifesta, generalmente, attraverso un dolore intenso, spesso localizzato negli arti, soprattutto mani e polsi o piedi e caviglie, purtroppo resistente ai comuni antidolorifici. Spesso, l’origine è riconducibile ad un evento traumatico, anche se, va precisato, l’intensità del dolore e la gravità della malattia non sempre sono collegati a questo trauma. Malattia sottodiagnosticata, generalmente sono le donne, soprattutto dopo i 50 anni, ad esserne affette . “La sindrome algodistrofica, detta più propriamente Sindrome Dolorosa Regionale Complessa di tipo I (CRPS-I), – spiega il dottor Massimo Varenna, Direttore del Centro Patologie Osteometaboliche dell’Istituto Pini di Milano e coordinatore dello studio – è una patologia reumatologica che può far seguito di settimane ad un evento traumatico. È caratterizzata da forte dolore, sproporzionato rispetto a quello atteso in base al trauma stesso, limitazioni funzionali ed alterazioni sensoriali, vasomotorie e trofiche dell’arto interessato. Se non trattata precocemente, l’Algodistrofia può causare invalidità permanente della funzione della mano e del piede, con tutto quello che questo può comportare per la qualità di vita del paziente”. Una patologia, quindi, che non va trascurata. La buona notizia è che esiste una cura efficace e gestibile a casa per i pazienti affetti da questa particolare malattia. Tale risultato è frutto del lavoro di un gruppo di ricerca tutto italiano che ha indagato la possibilità di usare Neridronato, molecola di comprovata efficacia contro l’Algodistrofia, non solo con cicli di infusione endovenosa, ma anche con iniezioni intramuscolari. Il nuovo studio “Intramuscular neridronate for the treatment of complex regional pain syndrome type 1: a randomized, double-blind, placebo-controlled study”, recentemente pubblicato sulla rivista Therapeutic Advances in Musculoskeletal Disease (5,36 IF), ha analizzato l’efficacia del farmaco somministrato per via intramuscolare in pazienti affetti da Algodistrofia, reclutati tramite 10 centri reumatologici italiani. I rigorosi criteri di selezione hanno ricalcato quelli del precedente studio del 2013, che ha portato a documentare l’efficacia del Neridronato ed alla conseguente approvazione degli enti regolatori italiani della molecola somministrata per via endovenosa come l’unica terapia finora indicata per il trattamento della CRPS-1. “Il valore aggiunto ottenuto con questo studio è che con questa modalità di somministrazione il paziente non è più obbligato a recarsi nelle strutture ospedaliere, potendo seguire il trattamento per via intramuscolare a casa”. E’ importante anche trasmettere un messaggio educativo rispetto a questa malattia. L’Algodistrofia è una malattia che, se non diagnosticata e trattata per tempo, diventa difficilmente curabile. E’ quindi di importanza capitale che il medico ponga la diagnosi quanto prima e che il paziente venga avviato ad un trattamento che ha sicure dimostrazioni di efficacia quali possiede il Neridronato.

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