Durate il Congresso SIN della Società Italiana di Nefrologia (SIN) è stato presentato il simposio “Terapia dietetico-nutrizionale a contenuto proteico controllato e attività fisica adattata: una valida terapia adiuvante per la malattia renale cronica”, organizzato con il supporto non condizionato di Dr. Schär – Flavis.

La conferenza si è sviluppata approfondendo il tema dell’importanza delle diete a contenuto proteico controllato e dell’attività fisica adattata come strumenti efficaci nel trattamento della malattia renale cronica (MRC).

L’argomento centrale è stata la sarcopenia uremica, una condizione caratterizzata dalla perdita di massa e forza muscolare che colpisce circa la metà dei pazienti affetti da MRC, compromettendo gravemente la loro qualità della vita.

Come spiega la Prof.ssa Annalisa Noce, Professore Associato di Nefrologia all’Università di Roma Tor Vergata, “ Tra i fattori correlati alla MRC che possono scatenare la sarcopenia uremica troviamo l’acidosi metabolica, la carenza di vitamina D, lo stato infiammatorio cronico, l’insulino-resistenza, la sedentarietà e l’insufficiente apporto di proteine e calorie rispetto ai fabbisogni individuali.” Da qui, l’importanza di un approccio dietetico personalizzato, con un contenuto proteico controllato, per preservare la massa muscolare senza impattare negativamente sulla funzione renale.

Durante l’incontro, sono stati presentati i dati preliminari di uno studio supportato da Dr. Schär, incentrato sui benefici derivanti da differenti piani nutrizionali (quali la dieta PLADO e la dieta ipoproteica “tradizionale”) e l’attività fisica adattata in pazienti affetti da MRC. Tutti i piani nutrizionali prevedevano l’assunzione di prodotti aproteici che risultavano fondamentali per stilare tali regimi dietetico-nutrizionali. Infatti, essi forniscono energia “pulita”, in quanto sono privi di azoto e sali minerali il cui accumulo potrebbe ulteriormente aggravare la condizione clinica del paziente nefropatico.

I risultati preliminari dello studio clinico, ha spiegato la Dott.ssa Giulia Marrone, Biologa Nutrizionista e Assegnista di Ricerca presso l’Università di Roma Tor Vergata, “Dai primi risultati è emerso che l’approccio dietetico-nutrizionale a contenuto proteico controllato sembrerebbe confermarsi ancora una volta un valido strumento terapeutico per la gestione clinica del paziente nefropatico. Anche le difese antiossidanti, così come lo stress ossidativo hanno mostrato un netto miglioramento a seguito dei nostri interventi dietetico-nutrizionali e della somministrazione dell’attività fisica adattata a dimostrazione che dieta e stile di vita possono giocare un ruolo determinante nella progressione e nelle comorbidità della MRC. Infine, la percezione della qualità di vita ha mostrato nelle sfere «cambiamento dello stato di salute», «funzione fisica» e «percezione della fatica» un netto miglioramento a seguito del nostro approccio combinato.”

Anche i benefici dell’attività fisica adattata sono stati oggetto di approfondimento. Come spiega il Prof. Attilio Parisi, Magnifico Rettore dell’Università di Roma Foro Italico. “Le evidenze scientifiche indicano che, nei pazienti con MRC, l’allenamento contro resistenza, volto ad aumentare la forza e l’ipertrofia muscolare, può essere estremamente utile e protettivo. I nostri studi hanno dimostrato che questo tipo di allenamento può avere un effetto anabolico superiore se associato a terapie-dietetico nutrizionali personalizzate, migliorando anche la sensibilità all’insulina e la potenza muscolare.”

Il simposio ha rappresentato, dunque, un importante momento di confronto su come la combinazione tra la nutrizione e l’attività fisica adattata possa diventare una terapia adiuvante efficace nella gestione della MRC.

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