Macron e la pulce invisibile

Da Inno alla gioia (la sua) quando s’insediò all’Eliseo, a moto di gioia (la nostra) a ogni suo nuovo salto mortale pur di non uscire di scena. Emmanuel Macron è come la pulce sul palcoscenico: non si vede dalla platea – anche perché non esiste – ma s’intuisce attraverso l’arte del mimo che ne riflette le evoluzioni in aria, tra capriole, tuffi carpiati e piroette. Macron fu l’ultimo grande esemplare di “convergenza parallela” tra destra e sinistra. Francia e allo stesso tempo Europa. Poeta con i soldati, e soldato con i poeti. Amico di Putin della prima ora, et en […]

  

Così sono scappato dalla Libia in rivolta

Il 25 Settembre l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato per associazione a delinquere in relazione ai presunti finanziamenti libici della campagna elettorale del 2007. Il pensiero corre al 19 Marzo 2011, quando gli aerei di Sarkozy furono i primi a bombardare la Libia. All’epoca, nella mia rubrica sul blog “the Front Page” di Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi, mi ero schierato contro l’intervento NATO, e qualcuno non esitò a bollarmi come “gheddafiano”. Fino al 2011 la Libia era un alleato strategico dell’Italia, oltre che un filtro efficace contro l’immigrazione clandestina. Oggi, in quell’ex Paese, troviamo Erdogan in Tripolitania […]

  

La cadrega in fondo al bunker

Vittorio Alfieri (nato il 16 Gennaio 1749) scrisse «volli sempre, fortissimamente volli», e per non distrarsi si fece legare a una sedia. Il 16 Gennaio 1945, Adolf Hitler scese nel bunker convinto di poter ancora vincere la guerra persa. Anche quella era forza di volontà, seppure protetta da un paraocchi. Prima ancora, il Führer viveva in una bolla percettiva, e abbassava le tendine del treno per non vedere i soldati macellati tornare dal fronte. Eppure non è così semplice. Steve Jobs fu l’altra faccia della medaglia. Il suo reality distortion field piegava la realtà. Jobs sapeva trasformare una potenziale bugia […]

  

Il gatto di Schrödinger è all’Eliseo

Emmanuel Carrère scrisse di Emmanuel Macron: «Nel momento in cui pensa una cosa, ricorda a se stesso che si potrebbe pensare anche il contrario». Durante la sua prima campagna elettorale, il futuro Presidente Francese usava spesso la frase inclusiva “en même temps”, che lo stesso Carrère definì “tic linguistico elevato al rango di posizione filosofica”: Francia, et en même temps Europa. Destra e allo stesso tempo Sinistra. Gatto di Schrödinger vivo, ma in fin dei conti anche morto. Per svariati millenni, i popoli si barcamenarono tra la decisione di mangiare un uovo oggi, o aspettare la gallina domani. Chi aveva […]

  

Canarini in miniera

A volte viene il dubbio che tutti quei Paesi dell’est Europeo ritenuti di volta in volta strategici dalla Nato siano solo canarini in miniera, attraverso i quali l’azionista di maggioranza monitora quanto sia diventata (ir)respirabile l’aria. In caso di invasione russa, noi Nati Deboli invieremmo sacchi a pelo, elmetti e fionde per onorare l’articolo quinto di mutuo soccorso. I Nati Forti, qualcosa in più, ma c’è il sospetto che nessuno accorrerebbe per fargli la respirazione bocca a becco. “Cadere” è allo stesso tempo il dharma di ogni nuovo entrato, e la la sua misura strategica, attraverso la quale gli Stati […]

  

Il canto delle sirene

Premessa Un’immaginaria riunione di condominio Benvenuti a questa riunione di condominio, cari vicini. Non ci eravamo mai resi conto del pericolo che correvamo nel nostro quartiere, fino a quando non abbiamo esteso a TRE isolati la portata degli allarmi nei nostri appartamenti, anzichè limitarla ai confini degli appartamenti stessi. Abbiamo constatato che nel maggiore raggio di controllo, le sirene dei nostri allarmi suonano ininterrottamente, a causa degli evidenti continui tentativi di intrusione da parte di ignoti nel nostro spazio vitale. Siamo angosciati per quanti potenziali delinquenti si nascondessero là fuori a nostra insaputa. Voglio ricordarvi, cari amici, che l’allarme di […]

  

Aiutiamoli a casa loro: i Francesi, non gli Africani

Corso Francia a Torino (qui) è stato sicuramente concepito da qualcuno dotato di ironia toponomastica. In direzione ovest, la linea immaginaria di quell’arteria arriva a Bardonecchia e il tunnel per la Gallia. In fondo al lato est, invece, capeggia la basilica di Superga, un maestoso monumento anti-francese. Nel 1706, l’apolide Principe Eugenio di Savoia salì sulla collina di Superga per spiare l’accampamento dell’esercito franco-spagnolo che assediava Torino. Nei giorni successivi, il grande condottiero aggirò i nemici, li prese al contrario, e vinse la battaglia, nonostante la disparità delle forze in campo. Per celebrare la vittoria, il re Vittorio Amedeo fece […]

  

Salto quantico da Netanyahu a Gheddafi passando da Giorgio Napolitano

Benjamin Netanyahu è messo di traverso come una lisca di pesce nella gola di Israele, e non c’è verso (o rutto) che tenga. «Mangia un pezzo di pane!» consigliava la mamma. «Bevi un bicchiere d’acqua!» sosteneva il papà. In realtà a Israele servirebbe un incarico istituzionale sufficientemente ambiguo come nel 2011 la Presidenza della Repubblica italiana. Con uno come Giorgio Napolitano nelle vicinanze, Netanyahu sarebbe già caduto. Purtroppo o per fortuna, quando è ora di cambiare marcia le democrazie sono meno efficaci delle dittature. Nei sistemi autoritari esiste l’uomo forte che cambia il corso della Storia con uno schiocco di […]

  

La “frase matta” nel Trattato Italia Francia

Stefano Bartezzaghi è un minatore di “frasi matte” tratte dalla vita di tutti i giorni. Una delle più divertenti è la deposizione di una donna in un tribunale americano: «E’ mai andata a letto con quest’uomo a New York? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È mai andata a letto con quest’uomo a Chicago? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È mai andata a letto con quest’uomo a Miami? No». Ho trovato una “frase matta” anche nelle 15 pagine del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia (qui), siglato il 26 Novembre 2021 da Mario Draghi ed Emmanuel […]

  

C’est le ton qui fait la musique

Nei film hollywoodiani con venature patriottiche, spesso il cretino ha l’accento francese, oppure ha vezzi riconducibili ai cugini d’oltralpe. Ne ricordo due: in Die Hard I, la macchietta che cerca di scendere a patti con i terroristi assomiglia allo stereotipo dell’uomo francese visto dagli Stati Uniti; inutile dire che finisce molto male. Il film Flight 93 narra la storia di uno dei voli dirottati l’11 Settembre, con l’eroico sacrificio dei passeggeri grazie al quale l’aereo si schiantò in aperta campagna, anzichè sul Campidoglio. L’unico codardo che nel film vuole trattare con i tagliagole islamici ha un inequivocabile accento francese. Questa […]

  

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