09Giu 24
Il “tam tam” guerrafondaio ha raggiunto nuove vette comunicative. Ecco le parole di Federico Rampini sul Corriere dell’8 Giugno: «Più di quattrocentomila americani morirono nella Seconda guerra mondiale. Ventinovemila solo nell’operazione dello sbarco in Normandia. La sconfitta dei nazifascismi fu possibile perché una generazione di giovani americani pagò un prezzo altissimo in un conflitto europeo che non li minacciava direttamente (…) Di fronte all’aggressione di Putin in Ucraina, il presidente americano non ha mai “aizzato” gli ucraini, non li ha affatto usati in una “guerra per procura” (…) Forse un giorno nelle scuole sarà utile soffermarsi sul significato del D-Day […]
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22Mag 24
Il “tam tam” guerrafondaio sta diventando inquietante. E’ giusto scriverne e parlarne, ma anzichè sperare nella guerra totale, è possibile percorrere altre strade. Qui di seguito elenco solo tre dei molti “tam tam” delle ultime settimane. 1. Il 26 Febbraio, al vertice per l’Ucraina organizzato in fretta e furia a Parigi, il presidente Francese Macron annuncia che gli alleati faranno tutto quel che serve per impedire alla Russia di vincere contro l’Ucraina. Prima di quel vertice, il primo ministro Slovacco Robert Fico (che tre mesi più tardi avrebbe subito un grave attentato) dichiara: «Molti Stati membri della Nato e dell’Unione […]
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28Feb 24
Premessa Un’immaginaria riunione di condominio Benvenuti a questa riunione di condominio, cari vicini. Non ci eravamo mai resi conto del pericolo che correvamo nel nostro quartiere, fino a quando non abbiamo esteso a TRE isolati la portata degli allarmi nei nostri appartamenti, anzichè limitarla ai confini degli appartamenti stessi. Abbiamo constatato che nel maggiore raggio di controllo, le sirene dei nostri allarmi suonano ininterrottamente, a causa degli evidenti continui tentativi di intrusione da parte di ignoti nel nostro spazio vitale. Siamo angosciati per quanti potenziali delinquenti si nascondessero là fuori a nostra insaputa. Voglio ricordarvi, cari amici, che l’allarme di […]
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05Nov 23
Dove eravamo rimasti? Ah, si… la Russia è brutta e cattiva, non solo oggi, dopo quello che ha combinato in Ucraina, ma fino alla fine dell’eternità. Non faremo MAI più affari con Lei, e per essere certi di non essere indotti in tentazione, un’anima previdente ha danneggiato il gasdotto Nord Stream che trasportava in Europa il gas a buon mercato. Per sostituire il gas russo (Piano A), siamo andati in ginocchio dai nostri buoni amici arabi, Algeria e Qatar (Piano B). Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, nel suo discorso urbi et orbi di Venerdì 3 Novembre, ha lanciato l’appello […]
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22Feb 23
Il termine “propaganda” subisce sui media una deformazione simile alla parola “sorellastra” nelle fiabe: nel nostro inconscio quel vocabolo dal suono sgradevole è riferito solo alle due ragazze cattive, eppure anche Cenerentola era la sorellastra delle figlie di suo padre. Allo stesso modo, la propaganda non è solo quella di Joseph Goebbels ai tempi del nazismo, oppure quella di Vladimir Putin in età contemporanea. Anche i “buoni” la praticano, e trae in inganno esattamente come quella dei “cattivi”. Definizione di propaganda su Treccani: «Azione che tende a influire sull’opinione pubblica (…) È un tentativo deliberato (…) di plasmare percezioni, manipolare […]
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01Feb 23
Nell’antico paradosso di Zenone, Achille non raggiungerà mai la tartaruga partita in anticipo, perchè quando è sul punto di farlo, l’animaletto avrà già compiuto un passettino in più. Roberto Ghisu, professore del Politecnico di Torino, in una delle sue interessantissime lezioni su YouTube sostiene che la meccanica quantistica abbia risolto quel paradosso. Tutto ebbe inizio il 14 Dicembre 1900, quando Max Planck inserì la “costante” che porta il suo nome nella formula per calcolare l’Energia, intesa come la capacità di svolgere un lavoro. Fino a quel momento, i modelli prevedevano che l’Energia fosse una grandezza continua: nella fisica classica, per […]
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02Ott 22
All’inizio della guerra si diceva che fosse meglio evitare di chiudere Vladimir Putin in un angolo, come lui aveva fatto in gioventù con il topo che poi gli era saltato in testa. Ora a che punto siamo? Esattamente lì. Il mare che si ritira con grande risucchio da una spiaggia indonesiana anticipa l’arrivo di uno tsunami; l’unica opzione in quel caso è mettersi in salvo su qualcosa di solido e rialzato, tipo una collina. Anche le truppe russe in Ucraina ora battono in ritirata, ma noi Occidentali siamo come fermi in spiaggia a scrutare l’orizzonte: arriva o non arriva l’onda […]
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25Mag 22
Non ci rendiamo conto di quanto sia nocivo che il capo di stato di un Paese in guerra venga elevato a Grande Fratello, proiettandolo in formato gigante dentro parlamenti democratici che avrebbero il dovere di deliberare con la testa, non col quore. Per spezzare questo incantesimo, insieme a Volodymyr Zelensky bisognerebbe invitare anche il Kasalingo di Voghera, non necessariamente originario di quella città, quella regione, o anche questo Stato. Le democrazie occidentali sono così fiere delle loro élite: la cultura, cinque lauree ciascuno, sette lingue parlate, ma incapaci a volte di raccontare la verità più semplice, proprio perchè banale. Chi […]
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11Mag 22
L’obiettivo di qualsiasi conflitto dovrebbe presupporre prima o poi il ritorno alla normalità. Seguendo l’impostazione di americani e britannici, invece, la Russia assomiglia a quei reati di natura sessuale resi eterni dal Grande Morbo del politicamente corretto: fine pena, mai! Se uccidi qualcuno, dopo vent’anni sei fuori e puoi ricostruire la tua vita. Roman Polanski, invece, sarà mediaticamente colpevole fino all’ultimo dei suoi giorni, nonostante abbia scontato la sua pena e sia stato perfino perdonato dalla sua vittima. La Russia è uguale. Diamo per scontato che Nord Stream 2 non entrerà mai in funzione, e che tutto il gas d’ora […]
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05Mag 22
Il 17 Gennaio 1961, tre giorni prima del giuramento di John Kennedy alla Casa Bianca, il presidente uscente Dwight Eisenhower fece un discorso profetico, esprimendo concetti che hanno condizionato per sessant’anni la politica mondiale. Quel giorno Eisenhower si era congedato lanciando l’allarme sull’industria americana delle armi che negli anni della seconda guerra mondiale era cresciuta a dismisura. Quel comparto dava ormai lavoro a migliaia di americani, e stava diventando uno stato dentro lo Stato: «Dobbiamo guardarci dall’influenza ingiustificata, voluta o involontaria, da parte del complesso militare-industriale. Il potenziale per la disastrosa ascesa di un potere mal riposto esiste e continuerà […]
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