Guerra come ansiolitico

Alla domanda sul perché Donald Trump si accanisca contro il Venezuela, il colonnello in pensione Douglas McGregor, analista lucido e ben introdotto, non ha saputo dare una risposta univoca nella sua ultima intervista con Tucker Carlson (qui). McGregor racconta che, durante una recente conferenza stampa alla Casa Bianca, un giornalista ha chiesto al presidente se fosse vero che Nicolás Maduro lo avesse contattato proponendogli affari petroliferi sotto forma di partecipazioni dirette. Trump avrebbe risposto che Maduro gli ha concesso tutto. Ma tutto non è abbastanza. «C’è qualcosa di più», conclude McGregor, e Carlson annuisce. Il petrolio? Certo. Le influenze russe […]

  

Guerra e scissione del PIL

Una notte d’Aprile mi sono svegliato di soprassalto, ripensando a una frase di Geminello Alvi: «Il capitalismo (…) persegue il lusso del superfluo, ma richiede lo stato di guerra o stampa di banconote» (qui). Negli undici anni tra il 2009 e il 2020, la banca centrale americana ha “stampato” seimila miliardi di dollari: un diluvio di denaro mai visto, se si considera che nei novantacinque anni precedenti (1913–2008) l’offerta di moneta era cresciuta gradualmente da cinque miliardi a poco meno di mille (qui). Dopo anni di inutili tentativi di ridurre la liquidità in circolazione, l’inflazione post-pandemia ha rotto gli indugi, […]

  

Benvenuti agli Hunger Games

La “propaganda russa”, presunta causa della deriva occidentale, ricorda l’invidia del pene di qualche decennio fa: tutti ne parlano, nessuno l’ha vista. Non so se sia colpa della propaganda, ma molti di noi non sanno più conciliare il mito fondativo della civiltà occidentale (basato su libertà, fratellanza e uguaglianza) con le atrocità commesse, o sponsorizzate, al di là dei nostri confini. La cultura della cancellazione, l’insostenibilmente corretto, il pensiero positivo… sono l’effetto, non la causa, della disaffezione alle nostre contraddizioni. Non credo che la soluzione alla presunta propaganda russa sia la propaganda contraria. Qualche giorno fa, Federico Rampini ha ancora […]

  

Diario di un mitomane

Tanti anni fa a Risiko conquistai la Groenlandia, e mi trovai catapultato in un mondo fantastico, dove tutto era bianco. Proprio in quel periodo, in ambienti accademici occidentali era divampata la polemica a proposito dei cinquanta fantomatici vocaboli Inuit per descrive la parola “neve”. In realtà fu poi appurato che i vocaboli erano solo due: QANIK, neve nell’aria e APUT, neve in terra. Quando raggiunsi latitudine 80 Nord, lasciai il mio carro armato rosso per proseguire a piedi, e già in quella prima perlustrazione scampai per miracolo all’attacco di un orso, dopo averlo scambiato per APUT. Compresi subito che la […]

  

L’uomo che sussurrava a Joe Biden

Federico Rampini ha postato sul Corriere un video stupefacente, dove dichiara che nei quattro anni di Joe Biden alla Casa Bianca, c’è stata da parte del Partito Democratico una forma di negazionismo sul suo stato mentale. Rampini usa la parola “omertà”, e aggiunge che dopo i vertici internazionali, i leader mondiali tornavano a casa preoccupati per il degrado psichico del Presidente Americano. «Com’è possibile che tutto questo sia stato nascosto?», si chiede amaro il giornalista. E’ possibile, caro Rampini, perchè in questi quattro anni di aneddoti umma umma, Lei non ne hai condiviso neanche mezzo con i suoi lettori. Solo […]

  

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