Fino a qualche anno fa la relatività di Einstein veniva digerita e assimilata solo dagli addetti ai lavori, mentre il resto dell’umanità la relegava in un angolino remoto del cervello. Tutti noi “casalinghe di Voghera” potevamo ancora far finta che il tempo rallentato in proporzione alla forza di gravità fosse un paradosso, tipo Achille e la tartaruga. Dal film Interstellar in poi, anche chi non è ferrato in fisica ha capito che per viaggiare nel futuro basta mettersi nei pressi di un corpo celeste con una massa sufficientemente grande. Il protagonista del film lascia la figlioletta bambina, e parte per […]