05Apr 17
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Cosa succede se, costretto a scegliere, qualcuno rifiutasse l’egemonia culturale imperante per rifugiarsi in un cantuccio di privata e legittima libertà? Il cantuccio, l’angulus oraziano, da cui cogliere il paesaggio, il fronte, la visuale senza essere ancora corrotti e travolti dal mainstream. Luogo privilegiato, noto e sicuro, per coltivare se stessi nell’epoca della grande siccità dello Spirito. Libri. Per arredare e per fare spessore quando, tornati da Ikea, ci si rende conto che quel mobiletto tanto bello in realtà, in casa, ci stava per un pelo. Per coprire il buco della stuccatura. Libri per fare selfie e selfie per fare […]
Il blog di Emanuele Ricucci © 2024
29Mar 17
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Io non vedo i giovani in piazza, io non li vedo. Io non sento il megafono gracchiare, il vociare del blocco. Non sento le urla. No. E allora? E allora, forse, non abbiamo toccato il fondo. Breve storia triste. Ho un curriculum di serie A. L’ho inviato centinaia di volte in due mesi. Neanche mi hanno risposto. Fine. Poletti non riscuote le mie più fresche simpatie. Personalmente lo stimo come potrei stimare uno che ti appiccica un chewing gum nei capelli. Eppure su quel che ha detto, c’è da “riflettere”. Non è un dissenso coatto con la morale comune, ma neanche una […]
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10Mar 17
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L’italia è una Repubblica fondata…sul mito, di se stessa. Sul mito di se stessa, sul culto del passato, sulla musealizzazione della nostalgia, del ricordo. Del tempo che fu. Perché per quanto si possa essere cool, moderni, progressisti col sedere degli altri, rimaniamo solo un triste bar di provincia, sulla principale che porta al paese; quello con i bicchieri opachi e le costine di legno addosso ai muri. Col ventilatore acceso e il biliardo sporco. Dove si legge la Gazzetta e ci si dispera per qualche morto ammazzato in macchina, dove si ride del femminiello del paese vicino, mentre fuori le […]
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25Feb 17
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Clandestino. È reato chiamarci qualcuno. Io continuerò ad usare questo termine, perché seguo il senso fondante della mia lingua, e lo farò, clandestinamente. Finirà che gli italiani dovranno parlare la loro lingua clandestinamente, appunto; finirà che sarà l’italiano a fare la fine del clandestino. Ma l’italiano, cos’è? Ben più di una lingua romanza, di un’ispirazione musicale, di un doppiatore internazionale, di una puttana degli esotismi – come ben risalta Patrizia Valduga nel suo “Italiani, imparate l’italiano!” (Edizioni d’If) -. Dell’idioma che si parla nella Repubblica italiana. L’italiano è la nostra terra d’origine. L’unica cosa effettivamente capace di spiegare gli italiani, […]
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21Feb 17
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L’Italia è un museo delle cere, la fotografia di un disastro. Un museo vecchio, con le sedie sparse in mezzo alla sala, coi muri crepati, tanta polvere e poca luce. Al centro una tv, sempre accesa che manda solo talk show. Di notte e di giorno. E di quegli italiani che guardano il tempo passare, dai vetri di quelle stanze, guardano fuori, la strada, il tempo, il loro, per lamentarsi di tutto e piangersi addosso, di quanto si stava meglio prima. Un album dei luoghi comuni, dei ricordi di un tempo, tassidermisti del Bello di ieri, esperti di voyeurismo. Guardiamo […]
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10Feb 17
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Siamo tutti italiani. Coinquilini nella seconda casa al mare dell’Europa, ma pur sempre italiani, oltre la denominazione geografica. Non saremo certo italiani docg, ma almeno, e per adesso ancora, lo siamo. Dato che ormai la misurazione della nazionalità, da queste parti, si fa in nome del made in Italy, più che di un certo numero di valori e abitudini, di insegnamenti e memorie. Memorie. Il mezzo con cui si eterna la vita, uno dei 10 misuratori fondamentali del grado di civiltà di un Paese. Alzheimer. Siamo tutti italiani, anche oggi, 10 febbraio, Giorno del Ricordo, istituzione per legge, caposaldo della […]
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23Gen 17
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Se te lo voti, non va bene. Se lo tiri fuori dal cilindro nemmeno. Se fa il petroliere, no. Ma neanche se proviene dalla Columbia University. Se è saggio e talentuoso, se la politica la fa da sempre. Se è raccomandato o circonciso. Il presidente non va bene, se parla in nome di certi valori. Trump s’insedia. Gente che urla, chi si denuda. Chi spacca vetrine, chi piange. Donne che farfugliano di sesso e utero. “Sono bella e brutta ma sono mia”, “il presidente non può toccarmi, non dovrà guardarmi, non dovrà pensarmi”, che pare di stare a piazza del […]
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21Gen 17
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Solo un augurio per voi fratelli sopravvissuti al disastro dell’Hotel Rigopiano. Fratello, che la neve ti ha partorito a nuova vita, la radice profonda non gela, né muore. Torna Zefiro e accarezza la guancia dei piccoli. “Zefiro torna e di soavi accenti l’aer fa grato e’il pié discioglie a l’onde e, mormoranda tra le verdi fronde, fa danzar al bel suon su’l prato i fiori” Torna Zefiro, sciogli i nodi, e raddensa il sangue; rassicura quiete, sussurra il silenzio. Riscalda chi va cantando la vita. “Sorge più vaga in ciel l’aurora, e’l sole, sparge più luci d’or; più puro argento […]
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16Gen 17
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È l’epoca triste degli omini piccoli. Piccoli così, che calzano stivali piccolissimi e pretendono di scalare la vetta del futuro. La pecunia non profuma, non ha odore e tutti gli uomini hanno un prezzo. Ma gli omini sono sempre in saldo. La beffarda cedibilità, voluttuosità degli ominicchi di provincia, eternamente di provincia con la testa piccola, quelli con cui, a seconda dei casi, vorremmo assaltare l’Europa o il progresso oppure con cui rappresentare un’idea di gruppo, una piccola comunità che si cementa ancora sulla sabbia dei nostri giorni, intorno al quale stringerci. Si corrompono tutti gli ominicchi, e si stravolge […]
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01Gen 17
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Questa volta l’hanno fatta grossa. Piazzano l’ordigno davanti alla libreria – il Bargello di Firenze, nota per essere un polo anticonformista -, l’ordigno viene rinvenuto dalle Forze dell’ordine che inviano sul posto una squadra di artificieri, iniziano le operazioni di disinnesco e uno degli operatori, purtroppo, rimane ferito; perde un occhio e rischia di perdere una mano. Si tratta di un agente della Polizia di Stato. Firenze, 1975? No, Firenze a cavallo tra il 2016 e il 2017. Prima Linea, Avanguardia Operaia, Compagni organizzati in volante rossa? No, la solita sinistra oltranzista e oltraggiosa, alla dignità comune. Indifendibile. Incomprensibile. Inarginabile. […]
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