Il Kenia al potere. Due maratone e due vittorie, segno che gli atleti degli altopiani sono il presente e saranno per parecchi anni ancora il futuro considerati l’età e il ricambio dei loro campioni.  Sammy Wanjiru, oro olimpico a Pechino 2008, ha vinto la maratona di
Chicago correndo in 2 ore 06’24 precedendo l’etiope Tsegaye Kebede (2 ore 06’43»), terzo l’altro etiope Feyisa Lilesa (2 ore 08’10«). Nessun atleta europeo si è piazzato fra
i primi dieci. A casa nostra il keniano Paul Kosgei Malakwen, 32 anni, ha vinto a Carpi la Maratona d’Italia memorial Enzo Ferrari con il tempo di 2h09’00.  Fin qui la notizia che non è più quasi una notizia perchè ormai in maratona i keniani vincono quasi sempre. Però fa specie leggere le due classifiche ed in particolare quella di Carpi. Fa specie soprattutto dopo che ieri a Trento Stefano Baldini ha corso l’ultimo diecimila della sua infinita carriera.  Vi risparmio i nomi dei primi dieci classificati perchè sono quasi incomprensibile e perchè si dimenticano dopo 5 secondi,  elenco solo i Paesi: Kenia, Kenia, Etiopia, Marocco, Kenia, Kenia Kenia, Kenia, Marocco, Kenia. E i nostri?  Il primo , che s’ è piazzato dodicesimo, è Enzo Piacenza, che non corre per nessuna squadra, è partito con il pettorale numero 130 ed ha chiuso in 2 ore e 28 minuti. Ovviamente merita un applasuso ma è il segnale che per il movimento azzurro il dopo Baldini non sarà una marcia trionfale costellata di successi. Torniamo a Carpi. Campione mondiale della mezza maratona nel 2002, Kosgei ha lanciato un attacco al 39/o km, staccando il connazionale Dickson Chumba, autore del primo scatto e l’etiope Abdullah Dawit Shami. Entrambi hanno migliorato il proprio primato personale: Chumba ha chiuso al 2/o posto in 2h09’20», Shami è arrivato 3/o in 2h09’50«.    Ha rischiato di cadere anche il primato nella gara femminile. La keniana di 25 anni Hellen Mugo Wanjiku ha concluso con un eccellente 2h 27’ 16», che ha polverizzato di 12’ il suo record ed è il terzo tempo mai corso a Carpi. Il record resta il 2h 25’57« di Maria Guida nel 1999. Dalle retrovie è spuntata la sorpresa della lituana di 30 anni Diana Lobacevske, che con 2h 28’03» ha migliorato di 7’ il suo primato. Terzo posto, anche lei con record, per l’altra keniana Georgina Rono (2h30’55«).