Io sulll’Etna ci sono salito in moto. Tanti anni fa ma conservo ancora una nitida serie di immagini. Soprattutto le nuovole e soprattutto gli ultimi chilometri quelli dopo Piano Provenzana, i  più vicini al cratere :  ricordo una salita vera e un pasesaggio fantastico pieno di sfumature nonostante più ci si avvicini alla cima più i colori tendano a parire per lasciare spazio a tutte le tonalità di grigi e  neri. I tornanti, l’asfalto che sembrava cotto, la lava ai fianchi della strada …la sensazione è di salire sulla luna. Ciò per dire che se la Sicilia è quasi sempre una terra incantata, l’Etna lo è ancora di più. E l’idea che il 16 giugno si possa correre una maratona partendo dalla spiaggia di Marina di Cottone per salire fino ai tremila del vulcano mi affascina non poco.  Rispetto alle maratone classiche si sono alcune stranezze:  si corre in salita, si percorrono  805 metri in più e non c’è solo Sicialia visto che la manifestazione è sostenuta dalla regione Friuli Venezia Giulia e ad organizzarla è l’Unione sportiva Mario Tosi di Tarvisio. E infatti la sesta Maratona dell’Etna è che si correrà domenica 16 giugno stata presentata nel Palazzo della Regione di Udine «Sport e cultura – ha detto l’assessore Friulano allo Sport, Elio De Anna – vanno visti come investimento e non solo centro di spesa, come il turismo». Non solo.  Una manifestazione sportiva così particolare ha attirato anche l’interesse dell’Università di Udine, il cui Dipartimento di Scienze Motorie studierà la risposta del fisico umano nella particolare condizione di una gara in cui progressivamente diminuisce l’ossigeno nell’atmosfera. Si cerchera di capire a livello medico-scientifico quale sarà  costo energetico per gli atleti. Infine una curiosità che però fa la differenza. La maratona dell’Etna è l’unica gara al mondo credo in cui dallla partenza si può vedere l’arrivo: basta alzare la testa all’insù.

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