Oro e inno di Mameli. In atletica si era un po’ persa l’abitudine. Ma oggi a sorpresa, (o forse no)  a Budapest è tornato di moda l’azzurro.  Andrea Lalli ha vinto gli Europei di corsa campestre con la gara perfetta, sempre in testa dall’inizio all fine.  Su un percorso completamente ricoperto dalla neve, e con una temperatura di parecchi gradi sotto lo zero, Lalli ha preso il largo subito, poco dopo la partenza, seguendo le tracce del francese Chahdi, e poi andando via da solo. Giro dopo giro l’azzurro ha preso il largo per perdere terreno solo nel finale con un’ultima tornata passata a salutare, scherzare con le telecamere, e infine a vestirsi del tricolore.  Lalli, 25 anni, nato a Firenze ma molisano a tutti gli effetti, tesserato per le Fiamme Gialle  ha portato all’Italia la prima  medaglia individuale assoluta dopo 18 edizioni dell’Europeo di cross. Neanche il tempo di gioire, che sul traguardo, alle spalle del molisano e di Chahdi, è piombato come un falco il pisano Daniele Meucci, l’ingegnere dell’Esercito, a prendersi il bronzo nella volata a quattro, con il britannico Farrell e gli spagnoli Lamdassem e Castillejo. C’è un segreto, oltre alla salute finalmente ritrovata, nel successo di Lalli: «È la tranquillità- dichiara l’azzurro all’Ansa-  Sono stato un mese a Iten, in Kenya, al camp di Gianni Demadonna, per preparare l’Europeo. E giorno dopo giorno, ero sempre più convinto che sarei stato in grado di vincere. Il Kenya è la mia seconda casa, ormai ci vado regolarmente da due anni e lì c’è tutto ciò che mi serve: compagni d’allenamento super, condizioni ideali (altitudine di 2400 m. sul livello del mare, ndr) e tanti amici. Lì sto bene, per uno come me, che viene da un paese di montagna del Molise, i rapporti umani possono contare più di altre cose, quelle che chiamiamo comodità. Ripartirò presto, ormai ho ’il mal d’Africà, e già ai primi di gennaio devo ricominciare il lavoro per il debutto in maratona che avverrà nel 2013 a Roma: il mio futuro è sulla strada».

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