unnamed (11)“Sono felice che quest’anno il Giro parta dalla mia terra…” ha detto Fabio Aru pochi giorni fa a presentando la corsa  rosa nel palazzo del ghiaccio di via Piranesi a Milano. Non ha detto dal mio paese, dalla mia città o dalla mia regione. Ha detto dalla mia terra. Perchè quando senti parlare i sardi della Sardegna dicono sempre “la mia terra…”. Non è un caso. Perchè quell’isola è una terra che ha un legame profondo con un popolo che se la porta dietro ovunque vada. Non c’entra il turchese del mare, l’azzurro del cielo, il verde della macchia mediterranea,  il bianco delle falesie. Non c’entra il profuno salmastro di Cabras, i colori di Alghero, la magia delle dune a Piscinas… Chi  ha avuto la fortuna di andare in Sardegna sa che ogni volta che si approda da quelle parti si torna portandosi a casa qualcosa. Così è sempre un’emozione tornare. Per un viaggio, per un giro in moto, per lavoro, per un triathlon che a fine ottobre ti dà l’illusione di un’estate che in pianura padana è già in archivio. Quest’anno il triathlon che conta in Sardegna comincia e finisce. Dall’ Half di  Chia laguna al Challenge di Forte Village e in mezzo una stagione di gare e di emozioni. Ma qui si torna. Torna chi ci è gia stato, tornano i campioni da Alessandro Degasperi a Giulio Molinari , da Filip Ospaly a Massimo Cigana. Da Martina Dogana a Sara Dossena, da Erika Csomor a Elisabetta Curridori. Domenica sarà una bella sfida. Sarà gara degna di un finale di stagione che qui trova l’epilogo che merita. Trova clima e colori di un’estate non ancora finita, in un terra che ti ruba il cuore e anche un po’ l’anima. Una terra d’autore dove ” quello che non ho è una prateria per correre più forte della malinconia…”. Dove quello che non ho è quel che non mi manca….