Cesare Einaudi, 44 anni, operaio forestale di Cartignano, è un ciclista. Ma è anche un alpino. Così, senza pensarci troppo, qualche domenica fa s’è fatto da Cuneo a Treviso in bici per la novantesima  l’adunata delle penne nere e per unirsi  al suo gruppo  di San Damiano Macra.  Oltre 500 chilometri per ricordare che tra Piave, Grappa e Montello si combatté nella Prima guerra mondiale lungo il «fiume sacro della Patria».  Per ricordare  e far festa come capita sempre quando  gli uomini della “Piemonte”, “Aquila”, “Julia”, “Taurinense”,  “Cadore”, “Orobica” si ritrovano.  Va così da sempre . Ed è un bel modo per tener vivo il sentimento di una divisa che non è solo una divisa ma molto di più.  Però questa volta la festa finisce male. Dopo la sfilata infatti Einaudi non trova più  la sua bici da corsa,  una Fiorelli Coppi degli anni ’80, a cui era particolarmente affezionato e che aveva incatenato a una ringhiera. Rubata, come purtroppo capita . Ma capita anche che le brutte storie abbiano un lieto fine. E a dar la svolta  è Massimo Stefani, organizzatore della Prosecco Cycling che quando viene a sapere di ciò che è successo decide di metterci una pezza : “Vogliamo che Cesare torni a pedalare sulle strade della Marca con una nuova bici e che il ricordo di questa splendida adunata del Piave rimanga indelebile anche per questo…”. Il Veneto è terra di alpini ma anche di ciclisti così il furto di di una bici durante un’adunata di penne nere è un doppio oltraggio. Che va cancellato.  La nuova bici di Cesare Einaudi sarà una De Rosa, partner della Prosecco Cycling. L’alpino piemontese la riceverà a Cusano Milanino nella sede della storica azienda italiana unitamente a un pettorale per correre il 10 settembre tra le colline del Prosecco. Alpini e ciclisti, in alto i calici…