rimini-300x203Stessa spiaggia, stesso mare, solo una decina di chilometri più in giù. Il Challenge “trasloca” da Rimini a Riccione ma l’essenza di un 70.3 che,dopo cinque  edizioni, ha consolidato numeri e prestigio resta la stessa, quella di un grande evento capace di coinvolgere una città con l’accoglienza che per la Romagna è da sempre un marchio doc. “Non è un divorzio da Rimini che in questi anni ci è stata completamente al fianco e che resta per noi una base dove organizzare altri eventi in futuro- spiega l’organizzatore Alessandro Alessandri- ma un scelta dettata da  diversi motivi. Da Rimini andiamo a Riccione perchè avevamo la necessità di cambiare,  perchè i costi erano diventati difficilmente sostenibili, perchè avevamo bisogno di nuovi stimoli e perchè Riccione, l’amministrazione ma anche le Terme, hanno sposato in pieno il progetto di un evento che con Family ha il bisogno di crescere soprattutto nella rilevanza verso gli atleti e il pubblico straniero. In Italia siamo ormai per numero di iscritti e importanza una delle manifestazioni di riferimento, ma ci sono grandi margini di crescita fuori dai nostri confini che dobbiamo provare a intercettare con investimenti che diano una maggiore spinta internazionale”. E sia. Da Rimini a Riccione sono una decina di chilometri quindi poco cambia. O forse molto. Cambia ad esempio che in Comune sulla poltrona dello sport siede Stefano Caldari, assessore ma anche triatleta che magari non ha la bacchetta magica ma sa perfettamente di cosa si sta parlando, quali sono le esigenze di un evento così e quali le aspettative. Cambia che arrivano nuovi soci a sostenere un’impresa che ha bisogno di risorse per crescere e promuoversi. Cambia che a completa disposizione del Challenge si metteranno, tra gli altri albergatori, anche i 12 bike hotel della città con le loro strutture e il loro movimento ciclistico internazionale. Cambia soprattutto che al fianco del Challenge ci saranno le Terme di Riccione che diventeranno il centro operativo di tutta la manifestazione: “Sì è così- spiega Alessandri- L’organizzazione resta ovviamente tutta in capo a noi del Td Rimini ma qualcosa cambia. E le Terme saranno il valore aggiunto di un evento che ha nel suo dna la caratteristica di coinvolgere atleti e famiglie per una sfida che diventa anche l’occasione di una vacanza. Quindi piscine e vasche saranno a disposizione di chi gareggia per il prima e dopo la gara ma stiamo mettendo a punto anche pacchetti e offerte per chi accompagna i triatleti a Riccione”. Stessa spiaggia e stesso mare ma soprattutto stesso percorso di bici che resta il solito, affascinante e complicato tracciato che punta nell’entroterra romagnolo e che fissa il giro di boa sul Monte Cerignone per poi tornare al mare. “La strada sarà la stessa e speriamo di non avere i problemi di frane e maltempo che hanno caratterizzato alcune edizioni degli anni passati- spiega Alessandri- Cambierà ovviamente solo l’entrata e l’uscita da Riccione. Per quanto riguarda la corsa cercheremo di mantenere la caratteristica che ha sempre contraddistinto la sfida riminese e cioè un percorso sul lungomare, veloce e accessibile il più possibile al pubblico che ha voglia di godersi la gara e gli atleti”.  La data è quella del 6 maggio, per un week end che vedrà il Challenge la domenica ma un triathlon sprint e il Grand Prix  con qualifiche e finale che apriranno la manifestazione il giorno prima: “Non solo- annuncia Alessandri- Sempre il sabato ci sarà come da tradizione il duathlon per le categorie giovanili ma per rendere il Challenge Riccione sempre più un festival di sport stiamo pensando di organizzare anche una gara podistica il venerdì sera e una gara di nuoto in acque libere la domenica pomeriggio”. C’era una volta il Challenge Rimini, ora c’è il Challenge Riccione. Stessa spiaggia stesso mare. Ma non troppo…