tre2Campione d’europa per due volte. Matteo Trentin ha vinto il Campionato europeo di Glasgow, in Scozia. Dopo 230 chilometri sotto l’acqua, dopo tante forature, dopo tante cadute, dopo tanti big che hanno alzato bandiera bianca ha preceduto allo sprint l’olandese Van der Poel e il belga Van Aert. “E’ incredibile, dopo tutto quello che ho passato – ha spiegato il trentino -. Come Nazionale ci siamo comportati in maniera perfetta. Volevo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini. E’ una grandissima giornata. Ci eravamo parlati con Cimolai, doveva attaccare per portare i migliori allo scoperto. La caduta nel finale ci ha semplificato le cose. E’ stata una Italia spettacolare”.  E questa è la prima vittoria. Il primo titolo continentale che l’azzurro si porta a casa per la sua gioia e quella di tutti gli italiani a cominciare dal ct Davide Cassani che finalmente raccoglie i risultati del suo ottimo lavoro. Ma il secondo titolo che il campione di Borgo Valsugana che da quest’anno veste la maglia della Mitchelton-Scott si porta a casa è forse più importante e serve a spazzare via per sempre i luoghi comuni del ciclismo sport popolare fatto da uomini “popolari” capaci solo di far fatica. Ed è bastato ascoltare la sua intervista a fine gara per capire che sono cambiati i tempi. Un paio di minuti a raccontare la gara, le emozioni, a spiegare tattica e a ringraziare  tutto perfettamente in inglese,  sciolto, facile, fluente così come gli viene facile pedalare e vincere.  “Ciao mamma sono contento di essere arrivato primo…”. C’era una volta il ciclismo che oggi è tutta un’altra cosa…