falc“Guardare lontano per un futuro migliore…” Lo slogan è quello dei Falchi di Tuxon, una società ciclistica trevigiana che da sette anni ormai pedala per far capire a chi ha ancora dei dubbi che anche i malati di diabete possono  fare sport. “Ci siamo dati un obiettivo educativo e sociale- spiegano sul loro sito-  mirato alla conoscenza di ciò che è stato definito “il male del secolo”  perché se lo conosci e lo affronti  puoi vivere una vita sociale normale”. Amicizia, divertimento e un messaggio che da lunedì si traduce in un vero e proprio Giro del Triveneto che servirà a spiegare che in certi casi lo sport può diventare una  terapia per i diabetici, permettendo di ridurre l’assunzione dei farmaci. Oltre 700 chilometri dal 3 all’8 settembre per sensibilizzare sulla malattia. Partiranno in sei da Piazza Borsa, a Treviso, dove saranno salutati anche dal sindaco Mario Conte. Tutti diabetici,  per dire che la sfida si può vincere: Sergio Busarello, di Dosson di Casier (Treviso) ( nella foto, è il presidente dei Falchi di Tuxon) , Andrea Chiandotto e la moglie Erica Vaccari, di Aiello del Friuli (Udine), Guido Colombo, di Cusago (Milano), Alessio Fresco, di Lanciano (Chieti), e Giuliano Priori, di Segni (Roma).  La prima tappa del Tour Ciclisti Diabetici si concluderà a Trieste, dopo 151,60 chilometri. Il giorno dopo pedaleranno da Trieste a Pordenone, per  109 chilometri. Poi le altre quattro tappe: il 5 settembre da Pordenone a Feltre (97 km), il 6 settembre da Feltre a Bolzano, con sosta intermedia a Trento (144,10 km), il 7 settembre da Bolzano a Vicenza (162,89 km) e, infine, l’8 settembre da Vicenza a Treviso (74,20 km). In totale saranno 739 chilometri, con 6.085 metri di dislivello complessivi.  L’iniziativa non è del tutto nuova. Due anni fa un gruppo di ciclisti diabetici è partito da Tivoli ed è giunto a Treviso. Durante questo tour, grazie anche alla collaborazione del diabetologo Felice Strollo, avevano incontrato associazioni di diabetici, messo a confronto le esperienze e raccolto dati utili a conoscere meglio questa patologia.  Nel Tour Ciclisti Diabetici, i Falchi di Tuxon saranno affiancati dal dottor Francesco Burelli, diabetologo dell’ospedale San Camillo di Treviso, dal dottor Luca Batacchi, della Farmacia di Dosson, e da Diego Bragato e Marco Compri, tecnici abilitati dalla Federazione Ciclistica Italiana.  La forma più diffusa di diabete, quello di tipo 2, è strettamente associata ad uno stile di vita poco sano. Generalmente si manifesta dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso e obese.  Lo sport può invertire la rotta.  Diversi studi hanno infatti dimostrato che il movimento, la corretta alimentazione e il controllo frequente della glicemia possono possono portare ad una diminuzione drastica  dei casi di diabete.  Ma lo sport oltre a prevenire è molto utile anche come terapia perchè migliora la capacità delle cellule di assorbire glucosio, aumentando quindi il numero di recettori per l’insulina. L’attività fisica, intensa e costante, fa dilatare i capillari e  permette al sangue e al glucosio di venire più facilmente a contatto con le cellule.