gseChe poi è un attimo: si decide e si va. Cosa saranno mai trecento chilometri? Cosa saranno mai il Turchino, la Cipressa e il Poggio dopo aver pedalato dall’alba, dopo aver passato pianure e Appennini? “Per noi è diventata una tradizione e quest’anno ci sembrava brutto non andare  a San Remo…”racconta Luca Invernizzi , “capitano” dei Gam, una squadra ciclistica di Cornaredo, un paesone alle porte di Milano, che è più però un gruppo di amici che si sono ritrovati con la stessa voglia e la stessa passione. ” E così abbiamo deciso di farlo anche questa volta- spiega- nonostante il virus, l’emergenza e la quarantena che hanno condizionato un po’ tutti. Infatti negli anni passati ci siamo sempre ritrovati più numerosi, domattina invece saremo solo  in sette…”. Qualcosa cambia, ma poco. “Cambia che se il gruppo è più numeroso si fatica di meno e si va più veloci- spiega Invernizzi- così invece sarà un po’ più dura”. Ma forse il bello è proprio quello. Perchè chi ama la bici ama anche la fatica che è il premio, che dà più gusto a un’impresa. Maglie azzurre, una chat, un paio di punti di ritrovo dove ci si incontra per partire e il gioco è fatto perchè la magia della bici è sempre quella di riuscire a tenere insieme tutto, vite,  persone con lavori e storie diverse: ” Questo gruppo nasce da un’ amicizia – racconta Invernizzi-  quando  ci siamo ritrovati in quattro o cinque per pedalare qualche volta la settimana. Poi , con il passa parola, si sono aggiunti altri ciclisti, triatleti,  appassionati che hanno voglia di pedalare qualcuno più veloce, altri meno. Ci si organizza sulla chat, ci si dà appuntamento e si va…”. Il giro del lago d’orta, la puntata a Nosate con tappa obbligatoria al bar Binda, il Ghisallo,  i laghi. Ma non solo. Le sfide dei Gam negli anni si sono fatte sempre più audaci  per attivare fino a Roma e Napoli sulla via Francigena o addirittura a Brindisi poche settimane fa pedalando in solitaria.   Domattina però torna la Milano-Sanremo perchè è una tradizione e perchè c’era  voglia di farla dopo un lockdown che ha costretto tutti( Gam compresi) a pedalare per mesi sui rulli: ” Partiamo alle 5.30 del mattino- spiega Invenizzi- e contiamo di arrivare per le tre del pomeriggio. Poi risposo, cena e il giorno dopo andremo fino a Montecarlo da dove torneremo a casa. No, non in bici. Ci saranno un paio di amici che ci riporteranno a Milano con due furgoni…”