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Quando le cose stavano al loro posto, insieme alle stagioni, c’era il Giro di Lombardia, una delle cinque classiche Monumento che aveva il compito di chiudere la stagione ciclistica. Prima ancora era stato il tempo del Grand Tour, il viaggio di formazione in Europa, nato in principio a completare l’educazione dei rampolli della perfida Albione e di Francia e Germania, che aveva come meta d’elezione il Belpaese, fino a coincidere con il solo Viaggio in Italia, di Goethe e tanti poeti laureati. Ora, prendendo spunto dalle due cose e mettendo insieme sport, letteratura e voglia di viaggio arriva il Grand Tour di Lombardia «sfida» cicloturistica in autonomia, ideata e promossa da Turbolento Thinkbike SSD, un gruppo di appassionati ciclisti «un po’ turbo e un po’ lenti…» come ripete sempre il loro presidente Paolo Tagliacarne, che sono anche tante altre cose insieme e accolgono chiunque si muova su due ruote. Il Grand Tour di Lombardia è una lunga avventura a pedali di 1.200 chilometri, con dislivello positivo di 16.000 metri, che tocca e unisce tutte le province della Lombardia, che parte e arriva a Milano ma non obbligatoriamente perchè ogni punto è «buono» per cominciare e finire. Dodici tappe per scoprire la varietà culturale e territoriale lombarda. Dalle botteghe dei liutai di Cremona alle grandi salite alpine, dai borghi ai laghi, dai vitigni della Valtellina a quelli dell’Oltrepò pavese. Una pedalata non competitiva, su lunga distanza, un’impresa possibile che segue la consueta filosofia del gruppo: «it’s a ride, not a race!». «Questa sfida è l’evoluzione naturale del grande progetto le “Strade zitte“ che ha visto nell’arco degli ultimi venticinque anni Turbolento esplorare, attraversare, disegnare e presidiare itinerari ciclistici di qualità su strade secondarie e meno battute – spiegano gli organizzatori- Itinerari che appartengono al patrimonio del territorio e del paesaggio italiano. Un patrimonio che noi portiamo a disposizione di chi lo voglia conoscere e percorrere». Per partecipare al Grand Tour sono due le modalità di adesione: la «Epic ride», che segue la tradizione dei brevetti della grandi randonnè ciclistiche, e che fissa nel tempo massimo di cento ore ( 4 giorni e 4 ore) il tempo per portare a termine il tracciato. Per i meno allenati c’è invece il «Cycle touring», un viaggio in bicicletta, nei tempi e nelle modalità più congeniali, partendo da dove si preferisce, con due possibili varianti di minore dislivello: l’importante è portare a compimento l’impresa.  Ai partecipanti veranno consegnati una mappa con la descrizione delle 12 tappe e dei checkpoint e le tracce gps  del percorso. Una volta compiuta l’impresa, i finisher riceveranno il Certificato di Finisher, entreranno nell’Albo dei Finisher del Grand Tour di Lombardia, sempre  e saranno invitati a partecipare alla periodica festa di consegna dei Certificati.  Le iscrizioni apriranno il 20 luglio, con tutti i dettagli di partecipazione. 

https://www.turbolento.net/grand-tour-lombardia-alpi-e-laghi/