Qualche mese fa all’arrivo della granfondo ciclistica di Majorca,  312 chilometri corsi con suoi vecchi amici di gruppo come Joseba Beloki, Fernando Escartin e Oscar Freire,  aveva alzato le braccia al cielo e chiuso gli occhi. Quasi una liberazione per Jan Ullrich, quindici anni dopo il suo ritiro, ma soprattutto dopo una serie di brutte avventure che lo avevano portato in un gorgo di droga, alcol,  depressione, violenze, manette e istituti psichiatrici. Sembrava un incubo finito. Sembrava che la bici, la sua bici, quella che gli aveva permesso di vincere Tour, Vuelta, mondiali a cronometro fosse l’unico approdo sicuro in una vita balorda.  E invece per il campione tedesco il tormento ricomincia. E’ il quotidiano tedesco Bild a scrivere infatti che il 48enne di Rostock  da alcuni giorni è ricoverato in una clinica in Messico perchè, mentre ritornava in Germania da un viaggio a Cuba, avrebbe avuto una crisi acuta che ha richiesto lo scalo immediato.  Un tracollo, le cure immediate, una degenza obbligata per qualche altro giorno in attesa di riportarlo in una clinica in Svizzera, dove il tedesco vive ormai da anni,  per una nuova disintossicazione. Sempre secondo quanto riportato da giornale tedesco Ullrich avrebbe ricevuto nuovamente la visita di Lance Armstrong, amico e rivale durante i Tour dal 2000 al 2005, vinti dallo statunitense prima della revoca per doping. Non è la prima volta che il texano  corre in suo aiuto. Tre anni fa, dopo che il tedesco aveva aggredito una prostituta ed era stato arrestato, Armstrong era volato in Spagna per stare al suo fianco: “Come molti di voi sanno amo Jan Ullrich- aveva scritto allora sul suo profilo Instagram- un rivale speciale per me, che mi ha spaventato, mi ha motivato e ha davvero tirato fuori il meglio. Classe pura sulla bici. Ora sta attraversando un periodo difficile e non potevo perdere l’occasione per venire in Germania per passare alcuni giorni con lui. Per favore, pensate e pregate per Jan in questo momento…”. Ed ora purtroppo si ricomincia.